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Getty Images
È sufficiente la prova dell'arbitro Kovacs in occasione della sfida tra Shakhtar Donetsk e Inter di Champions League. Per La Gazzetta dello Sport, la prestazione del direttore di gara è da 6: "Non ci sono situazioni ingarbugliate o particolari picchi di difficoltà in una gara anche dura ma non violenta: tiene in pugno le situazioni prendendo decisioni consone in quasi tutti i casi tranne che nei due in cui (a Stepanenko e Patrick) potrebbe mostrare il giallo".
La 'Rosea' analizza gli episodi della sfida nella moviola:
"Importante sottolineare che non esiste evento falloso nel momento in cui Lassina Traoré si infortuna al ginocchio destro nell’andare contro Dumfries: la gamba del giocatore dello Shakhtar rimane sotto il difendente interista in caduta e compie una torsione innaturale. Scontro fortuito. Il direttore di gara Kovacs (romeno) ha mostrato solamente due cartellini gialli: uno a De Zerbi (per proteste) e l’altro a Dumfries (inevitabile) per trattenuta reiterata ai danni di Mudrym al minuto 35 della ripresa.
Ma la gara, comunque non difficile anche se non esente da colpi e contrasti duri, avrebbe potuto veder “salire” altri due cartellini gialli per situazioni di gioco: il primo poteva essere estratto per Stepanenko che entra in maniera scomposta su Barella al 37’p.t.; il secondo a Patrick che - al 47’ p.t. - sposta il proprio mirino su Dumfries, nel senso che va direttamente sull’uomo. Non viene chiamato in causa il Var quando al 27’ p.t. Dimarco va in scivolata su Dodo vicino alla linea di fondo e in area: Kovacs lascia correre, lo reputa non falloso anche perché il giocatore dell’Inter cerca di rialzarsi per evitare il contatto".
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