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GdS – Spalletti aggiusta la difesa dell’Inter: con Santon è più elastica

Decide il cambio di modulo: Santon consente ai nerazzurri di ritrovare l’equilibrio

Francesco Parrone

Prima si conoscevano la difesa a tre e la difesa a quattro, adesso - secondo La Gazzetta dello Sport - fa il suo ingresso nel libro della teoria anche la «retroguardia a tre e mezzo». D’altronde, è arcinoto, gli allenatori cresciuti alla scuola di Coverciano, in fatto di fase di non possesso, ne sanno una più del diavolo. La «tre e mezzo» consiste nel puntare su tre centrali stretti e su un laterale che a volte si abbassa e a volte si alza, a seconda dello sviluppo dell’azione e del lato scelto dagli avversari per l’attacco. Spalletti, contro il Cagliari, dopo poco più di un quarto d’ora durante il quale l’Inter soffre parecchio, ordina il cambio di modulo: D’Ambrosio si affianca a Skriniar e a Miranda, mentre Santon funge da «mezzo», nel senso che arretra, si allarga e si alza sulla base dei movimenti del nemico. In questo modo la linea difensiva risulta molto elastica, e non sempre è facile leggerne i movimenti. Anche il Milan, spesso, utilizza questa soluzione: Montella chiede flessibilità ai suoi giocatori. E alla Roma, nella passata stagione, Spalletti aveva già sperimentato questi cambiamenti in corsa.

Qual è la ragione di una simile mossa tattica? Spalletti vuole dare maggiore sostanza alla zona centrale della difesa (Joao Pedro e Pavoletti sono pericolosi) e, nello stesso tempo, intende contrastare con più efficacia l’inizio della manovra avversaria: dopo il «movimento a rotazione» l’Inter passa dal 4-2-3-1 al 3-5-1-1, e così i due elementi offensivi possono infastidire la retroguardia del Cagliari nel momento in cui parte l’azione. Altro aspetto da non trascurare: il Cagliari è schierato secondo il 3-5-2 e, mettendosi «a specchio», Spalletti intende puntare forte sui duelli «uomo contro uomo»: di solito chi ha più qualità tecniche prevale. Ne è dimostrazione il gol di Icardi che nasce da un’iniziativa di Candreva sulla destra: cross, tocco sapiente di Perisic in mezzo e sigillo di Maurito.

Nella ripresa l’Inter torna alla classica difesa a quattro, anche per non sfiancare troppo gli esterni. E’ ancora Candreva a ispirare il raddoppio di Brozovic, e questa è una chiara testimonianza del gioco dei nerazzurri che prevede lo sviluppo dell’azione sulle corsie laterali per arrivare al cross in mezzo all’area. Impressione: con la difesa «a tre e mezzo» la squadra sembra più equilibrata e riesce a contrastare meglio le folate del Cagliari che avanza a gran ritmo. Ciò non significa che adesso si debba proseguire sulla strada nuova e abbandonare la vecchia (esercizio sempre rischioso), ma Spalletti ha una soluzione in più.

(Fonte: Andrea Schinchi, La Gazzetta dello Sport 26/11/17)

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