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GdS – Spalletti si scaglia contro una regola del giornalismo, ma resta un mistero

fcinter 1908

Tra i tifosi nerazzurri scende il gradimento verso il tecnico toscano

L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport crea un parallelo tra le diverse strategie comunicative tra Luciano Spalletti e Rino Gattuso. Ecco cosa scrive la "Rosea" sul tecnico nerazzurro.

“Sulla sponda nerazzurra Spalletti ha un diverso approccio, una comunicazione aggressiva, chiama a raccolta i tifosi, cerca di alzare un muro contro presunti nemici, polemizza spesso in modo diretto o con messaggi in codice. Al mea culpa preferisce l’affondo. «Vogliono demolirci». Chi e perché resta un mistero. L’Inter – la cui tifoseria numerosa e caldissima rappresenta un bacino per qualsiasi media sportivo – è stata celebrata per mesi come un Instant team subito protagonista. Una regola non scritta del giornalismo dice che si vendono sempre le vittorie mai le sconfitte (che deprimono). Le super sfide, non le ultime spiagge. I grandi campioni, non le mezze calzette. Le geniali mosse degli allenatori, non le scuse banali. Spalletti, accolto con entusiasmo a Milano, dopo un ottimo quarto posto è solo atteso a quel salto di qualità che fatica ad arrivare. Sarebbe molto semplice se a definire deludenti i risultati (col -14 dalla Juve) e non convincente il gioco fossero solo «i giornalisti, tifosi di altre squadre». Purtroppo invece sono i suoi tifosi i maggiori critici. Sempre nei sondaggi Gazzetta il 68% ritiene sua la colpa dell’eliminazione in Champions e il 32% dei giocatori. Mentre per il 66% sbaglia a prendersela con la stampa e il 34% è d’accordo con lui sulle critiche esagerate. Spalletti è un ottimo tecnico, anche abituato a gestire grandi difficoltà «senza bisogno di essere supportato» come ha ricordato ieri con una dichiarazione un po’ scivolosa che vogliamo leggere solo come un sano moto di orgoglio. Quello che, se unito alle migliori sue conoscenze, senza perdersi in cacce alle streghe, può aiutare l’Inter a riprendere la via dei successi. Non glielo chiedono giornalisti amici o nemici, ma i tifosi nerazzurri”.