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GdS – Strama aveva chiesto Lucas e Lavezzi, si ritrovò Rocchi. Ma lui conserva ancora in auto…

Alessandro De Felice

Andrea Stramaccioni torna al Meazza dopo due anni, anche se in realtà sembrano esserne passati almeno venti. Apre così l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che evidenzia i trascorsi del tecnico romano sulla panchina nerazzurra,...

Andrea Stramaccioni torna al Meazza dopo due anni, anche se in realtà sembrano esserne passati almeno venti. Apre così l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che evidenzia i trascorsi del tecnico romano sulla panchina nerazzurra, prendendo in considerazione amarezze e trionfi. 

Come lo accoglierà la tifoseria nerazzurra? Questa la domanda che si pone la “rosea” e a cui prova a dare diverse risposte. Potrebbero esserci applausi, magari ricordando quel derby vinto, con lo stesso tecnico che a fine gara corre verso la Nord ad urlare:”è vostro, è vostro.” Oppure la tifoseria ricorderà quelle sedici sconfitte in campionato e allora via ai fischi, o peggio ancora, la gente sugli spalti potrebbe mostrarsi indifferente alla questione. Ogni tifoso ha ricordi belli e brutti di Stramaccioni, c’è solo da scegliere.

La Gazzetta dello Sport ripercorre le tappe del tecnico romano sulla panchina nerazzurra: dopo aver portato a casa la vittoria della Next Gen, Moratti lo chiama nel suo studio, dove lo attendono un foglio bianco e una penna: “mi disegni la sua Inter” disse l’ex presidente nerazzurro. Stramaccioni passò l’esame, nonostante Ausilio e Branca non ritenessero ancora pronto il tecnico per palcoscenici così importanti. La vetta più alta della felicità, Stramaccioni la raggiunge allo Juventus Stadium, quando la sua Inter vince 3-1 su un campo che prima di quel momento non era mai stato espugnato. Poi gli entusiasmi si sgonfiano, arrivano gli infortuni e la rissa con Cassano, evitata solo grazie a Stankovic e Cordoba, che per l’occasione si vestirono da pacieri.

Il 24 maggio l’Inter chiuderà nona con sedici sconfitte. Tantissime. Branca chiama Stramaccioni e lo esonera al telefono. Aveva chiesto Lucas e Lavezzi e ha dovuto giocare 8 gare con Rocchi titolare. Voleva Paulinho e un regista per allungare le rotazioni, ha avuto un’infinità di infortunati, Palacio il più importante, e mille problemi con uno staff medico troppo prudente. La rosa di Stramaccioni era piena di over 30. Magari ha sofferto la pressione, di sicuro non lo ha aiutato la vacanza con Branca, visto che i rapporti dell’ex dt iniziavano già a scricchiolare nell’ambiente. E oggi cosa resta di tutto questo? Resta l’affetto sopravvissuto alle polemiche e il rapporto con la famiglia Moratti. Stramaccioni conserva nella sua auto un mazzetto di fotografie: c’è lui, elegante, con la divisa di una squadra di A. Non è l’Udinese.