Nel mercato di gennaio, l'Inter non è riuscita a completare la rosa a rinforzare adeguatamente la squadra a disposizione di Spalletti. Erano sotto gli occhi di tutti e facilmente leggibili le lacune dell’Inter nella corsa Champions. Javier Pastore e il brasiliano Ramires avrebbero sistemato molte cose, ed erano obiettivi «apparecchiati» per bene dal coordinatore dell’area tecnica di Suning Sports Group Walter Sabatini e dal direttore sportivo Piero Ausilio. Ma la proprietà ha pensato diversamente: negato quindi senza logica apparente Ramires, e zero budget su Pastore, giocatore di livello internazionale che sarebbe tornato utile anche nell’eventuale Champions dell’anno prossimo. Saltato poi l’ultimo assalto a un centrocampista di gamba (priorità per Spalletti) sempre per la «rigidità» economica di Suning, nonostante Brozovic fosse stato di fatto già piazzato a Siviglia (prestito oneroso e ingaggio a carico degli spagnoli).
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GdS – Suning, no a Pastore e a Ramires. E ora la Champions per l’Inter è… una scommessa
La proprietà non ha voluto portare a termine due acquisti già confezionati da Ausilio e Sabatini
Gli Zhang hanno sempre parlato di zona Champions come obiettivo da non fallire, ma inseguire l’Europa che conta in queste condizioni sembra quasi una scommessa da giocatori d’azzardo. Ci vorrà tutta la bravura di Spalletti e tanto Rafinha per chiudere il campionato davanti a una fra Lazio e Roma, entrambe con rose decisamente più complete di quella nerazzurra.
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