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GdS: troppi cambi di formazione. Possibile la coesistenza tra Pazzini e Milito

Alessandro De Felice

La Gazzetta dello Sport analizza l’ultimo test match dell’Inter prima della partita d’esordio contro il Lecce e, secondo il parere dei giornalisti della rosea, ma non solo, la formazione di Gasperini appare ancora come un...

La Gazzetta dello Sport analizza l'ultimo test match dell'Inter prima della partita d'esordio contro il Lecce e, secondo il parere dei giornalisti della rosea, ma non solo, la formazione di Gasperini appare ancora come un cantiere aperto.

Non solo perchè ancora non si sa chi arriva e chi parte, ma sopratutto perchè la squadra non ha ancora un'identita di gioco unica ed univoca. Il mantra dell'estate è stato quello dell'"adattabilità", con Gasperini che predicava mutamenti di modulo per adeguare la squadra ad ogni situazione di gioco e ad ogni avversario; a pochi giorni dall'inizio del Campionato però, questa polimorfia dell'Inter non convince ancora gli addetti ai lavori, anzi lascia piuttosto perplessi. I continui cambi di modulo sembrano destabilizzare quello che nell'ultima stagione è stato il vero tallone d'Achille dei nerazzurri: la difesa. Non è tanto la questione difesa a 3 o difesa a 4 il problema, quanto più la mancata copertura del reparto arretrato da parte dei centrocampisti, spiazzati dai continui cambi di formazione ed incapaci di sostenere sia la parte di gioco offensiva che quella difensiva.

Ora Gasperini chiede rinforzi, forse un po' troppo tardi visto che la stagione è ormai alle porte, e bisogna ancora vedere se Moratti deciderà di ripetere l'errore fatto con Benitez o se preferirà invertire la rotta tornando a spendere per la sua Inter, ovviamente compatibilmente con il FPF.

Intanto dalla sfida con l'Olympiakos emerge in positivo la possibilità di coesistenza tra Pazzini e MIlito. L'argentino ha svariato molto alle spalle dell'italiano, creando spazi e agendo da seconda punta lontano dall'area. Nonostante l'iniziale difficoltà del duo sfociata in numerosi fuorigiochi, con il passare del tempo l'amalgama si è consolidato, dando la possibilità al Pazzo di mettere in luce le sue doti di goleador implacabile. Gasperini può sorridere e tornare a lavorare, con la società chiamata a rispondere e a tracciare quello che sarà il futuro prossimo della Nostra Benemata.