E' stato un Inter-Juve pieno di polemiche, i nerazzurri sono usciti da San Siro sconfitti e parecchio delusi, soprattutto per la direzione di gara di Orsato. La Gazzetta dello Sport ha provato ad analizzare gli episodi dubbi del derby d'Italia, a partire dall'espulsione di Vecino arrivata con la Var: "Corretto l’intervento della Var sull’entrata di Vecino e ok il successivo cambio di cartellino (da giallo a rosso) deciso da Daniele Orsato. E’ questo il responso unanime di tutti i vertici arbitrali chiamati in causa non solo sulla valutazione del fallo, ma soprattutto sulla corretta applicazione del protocollo Ifab (ancora in fase di sperimentazione) per la tecnologia. Su quest’ultimo passaggio i dubbi potevano arrivare da un fatto: Orsato in diretta aveva visto l’entrata dura subita da Mandzukic, fischiando il fallo e soprattutto ammonendo l’interista. Era da considerare un «chiaro errore» aprendo la via alla revisione oppure no? Sabato sera a partita ancora in corso c’è stato un giro di telefonate che avevano come terminale Roberto Rosetti, responsabile del progetto Var per l’Italia e anche per la Fifa in vista del Mondiale in Russia. E gli eventuali dubbi sono stati spazzati via". In questi casi il direttore di gara deve preservare l'integrità fisica del calciatore. Una discriminante può essere la distanza del pallone: più è distante, più il fallo è pericoloso e diventa da rosso.
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"Ma la Var poteva pure intervenire sul mancato secondo giallo a Pjanic? No, per due motivi. Detto che la scelta di non ammonirlo di nuovo è stata considerata una svista non giustificabile (e in generale la serata di Orsato nel complesso è stata sotto la sufficienza, come la stagione non certo all’altezza delle sue potenzialità), la tecnologia non poteva fare nulla. Intanto perché il protocollo Ifab su questo punto non lascia margini d’interpretazione: uso vietato sulle mancate ammonizioni, anche se portano a un’espulsione. Ma quella di Pjanic era da considerare come un’entrata tale da mettere a repentaglio l’incolumità dell’avversario? No: è un gesto scomposto, imprudente (da giallo automatico), ma commesso in una contesa del pallone. E pure il tackle di Barzagli su Icardi (punito con l’ammonizione) per quanto sia più grave rispetto al gesto di Pjanic, resta (di poco) nel confine del fallo imprudente. Per arrivare alla vigoria sproporzionata (rosso) bisogna alzare (di poco) l’asticella oppure basta che il pallone non sia più alla portata del difensore".
(La Gazzetta dello Sport)
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