ultimora

Gerrard: “Ha ragione Mou, Balo ingestibile. Sarà  sempre battaglia persa. Vi racconto…”

L’ultima esplosiva autobiografia di Steven Gerrard (“My Story”) sta per uscire in libreria: lo storico ex capitano del Liverpool, passato ora ai Los Angeles Galaxy, nel suo nuovo libro ha svelato tante storie legate alla sua...

Dario Di Noi

L'ultima esplosiva autobiografia di Steven Gerrard ("My Story") sta per uscire in libreria: lo storico ex capitano del Liverpool, passato ora ai Los Angeles Galaxy, nel suo nuovo libro ha svelato tante storie legate alla sua carriera. Tra le anticipazioni pubblicate dalla stampa inglese, una racconta le sue sensazioni di fronte ai nuovi acquisti: "Ho visto un numero impressionante di nuovi acquisti calcare i campi di allenamento del Liverpool" - racconta Gerrard. "Ho guardato con attenzione ogni singolo momento dei loro primi allenamenti, chiedendomi se avessimo comprato una star o un bidone, un re o un cretino, uno Xabi Alonso o un El Hadji Diouf, un Luis Suarez o un Mario Balotelli".

Da qui, lunghe disserzioni su questi nomi, compreso Balotelli: "Lo rispetto, può essere accattivante a volte. Potrebbe ancora farmi sorridere, ho una piccola speranza che, un giorno, la sua carriera possa svoltare e che lui possa dimostrare il suo potenziale in maniera regolare. Nella mia ultima stagione al Liverpool, Brendan Rodgers è venuto da me a Melwood, un giorno, a metà agosto. Abbiamo parlato sul campo di allenamento. Mi disse: 'Sai che abbiamo perso un paio di acquisti. Praticamente non ho altra scelta che agire con un po’ di azzardo'. Brendan si fermò prima di ricominciare a parlare: 'La scommessa è Mario Balotelli'. La mia reazione istantanea fu: 'Uh-oh' ".

"Non avevo mai incontrato Balotelli, ma avevo sentito tutte le storie legate ai fuochi d’artificio al coperto e alle parole di Josè Mourinho, che lo ha descrittto come un giocatore ingestibile. Ho potuto vedere che, nella giusta atmosfera, è stato un giocatore di qualità, ma il resto della sua carriera assomigliava ad uno spettacolare spreco di talento. Questa era la mia opinione di Balotelli. Tuttavia, ho dovuto anche ammettere che, quando ha giocato per l’Italia, è parso capace di attivare il suo dono come fosse schioccata una luce tanto brillante. Quando segnò - un mese prima - il gol della vittoria contro l’Inghilterra al Mondiale 2014, mostrò tutti i movimenti che lo hanno reso così difficile da marcare. Ho detto a Brendan che, in campo e da vicino, si vedeva che fosse un grande, un ragazzo di grande talento. Brendan però deve aver percepito le mie riserve di sottofondo, dato che incominciò a spiegarmi meglio perchè il suo acquisto poteva essere un rischio. Mi fece capire che Balotelli non aveva altri posti in cui andare, e sembrava che il Liverpool potesse essere la sua ultima chance per brillare in un top club. Gli sarebbe stato offerto un contratto rigoroso. Qualsiasi brutto comportamento sarebbe stato punito".

"Di mio, mi sono ricordato che ho sempre permesso ad ogni giocatore di arrivare da noi con una lavagna pulita. La reputazione di Balotelli era testata, ma ho cercato di fare il mio meglio per presentarmi con una mentalità aperta. E lui ha fatto subito impressione quando abbiamo iniziato a lavorare sulla fase difensiva sui calci d’angolo. Balotelli ha detto a Brendan: 'Io non marco sui corner, non posso'. Sono quasi caduto dal palo. Stavo pensando: 'Cosa sei tu? Alto 1,89, grande e grosso? E non puoi marcare su un calcio d’angolo?'. Brendan rimase molto rigido. Disse a Balotelli: 'Bene, ora puoi. E se non puoi, imparerai a farlo'. Fu il primo bisticcio tra Brendan e Balotelli, al primo giorno, ma il manager continuò a trattare Mario molto bene. Da quel punto, Balotelli ha iniziato a marcare sui calci d’angolo".

"Fece il suo debutto con il Liverpool il 31 agosto, in casa del Tottenham, e fece bene. Vincemmo 3-0. Non fu eccezionale, ma lavorò duramente, pareva un giocatore di squadra. Ma il tutto non sarebbe durato a lungo. Daniel Sturridge si fece male 10 giorni dopo, in allenamento con l’Inghilterra. Sarebbe rimasto fuori per diverse settimane. Improvvisamente la scommessa Mario era in pericolo, perché sapevo che - semplicemente - Balotelli non si sarebbe trovato nel tipo di lavoro che ci serviva, quello da prima punta. Tutto divenne più intricato e più difficile. Contro il Basilea in CL, Balotelli iniziò la partita, ma era senza speranza. Dopo il suo promettente debutto con il Tottenham, ‘crollò’ in allenamento e nelle successive partite. Il suo atteggiamento era molto scarso. Non c’erano frizioni tra di noi, ci trovavamo bene. Ho cercato di aiutarlo ancora, e ho continuato a cercare occasioni per lodarlo. Ma ho potuto vedere che Mourinho aveva ragione quando diceva che Balotelli è ingestibile. È un ragazzo molto talentuoso, con un potenziale da giocatore di classe mondiale, ma non arriverà mai a questi punti per la sua mentalità e per la gente che lo circonda. Balotelli è sempre in ritardo, ricerca sempre attenzioni, dice cose sbagliate sui social. Per me, lui non lavora abbastanza duramente su base giornaliera. Combatterai sempre una battaglia persa con Balotelli. Fa troppe cose sbagliate".