L'Italia tornerà ad affrontare il Belgio agli Europei 5 anni dopo. L'ultima volta arrivò una esaltante vittoria per la nazionale allenata da Antonio Conte, anche grazie ad un bel gol siglato da Emanuele Giaccherini. L'ex centrocampista ne ha parlato ai microfoni di Repubblica: «Il gol più importante della mia vita. Lancio di Bonucci, stop in corsa e tiro forte. Molto bello. Ma in quel caso il gol lo ha fatto lo stop: perfetto».
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È vero che Conte l’aveva sgridata prima di quella partita?
«In un’amichevole prima degli Europei, contro la Scozia a Malta, quella giocata era riuscita due volte. Una su lancio di De Rossi, l’altra su lancio di Bonucci. In una avevo provato lo stop, sbagliando, nell’altra avevo calciato al volo, male, ma la difficoltà era altissima».
E a Conte non era piaciuto.
«Quando tornammo a Coverciano mi urlò: "Su quella palla non devi tirare, ma stoppare. Non mi frega se sbagli, ma stoppala". Quel gol lo aveva visto, l’avevamo studiata tantissimo quella situazione. Lui era molto schematico, ogni meccanismo alla perfezione. Se poi segnavi così era esaltante».
Quando lo incontraste, il Belgio era già primo nel ranking mondiale. Fu una sorpresa batterlo così.
«Non solo non li temevamo: non vedevamo l’ora di affrontarli, volevamo dimostrare di non essere inferiori. L’avevamo preparata benissimo nelle due settimane a Coverciano. Loro a centrocampo avevano De Bruyne, Fellaini, Nainggolan. Noi eravamo io, De Rossi e Parolo. Ma si vince sul campo».
Come si ferma Lukaku?
«Il Lukaku del 2016 non era quello del 2021. Lo vedo un bel problema per l’Italia, ma la squadra è forte, ha un suo gioco. E servirà fortuna».
Quella che mancò a voi.
«Se ai rigori non fossimo usciti con la Germania, chissà come sarebbe finita. A quel livello la differenza la fanno i dettagli: se Arnautovic fosse stato venti centimetri più indietro, forse l’Italia sarebbe uscita sabato».
Invece adesso proprio contro il Belgio può provare a fare meglio di voi. Le dispiace un po’?
«Ma scherziamo? Io spero che l’Italia faccia meglio di noi e magari anche che ci riporti questo titolo. L’ultima volta in panchina c’era Valcareggi, il papà del mio agente».
E lei crede sia possibile?
«Mancini ha creato un grande gruppo. A livello tecnico questa squadra è più forte della nostra: Verratti e Jorginho hanno fatto semifinali e finali di Champions. E poi ha Chiesa, Barella, Insigne...».
E Bonucci e Chiellini. Le fa effetto vederli ancora lì nove anni dopo il vostro primo scudetto nella Juve?
«Molto. Io ho appena smesso, Giorgio ha un anno più di me e gioca ancora a quei livelli. Magari adesso pensiamo non siano Maldini o Nesta ma per me tra dieci anni saranno ricordati come i difensori italiani più forti degli ultimi trenta anni».
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