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L'Inter avrà di fronte domani l'Empoli di Giampaolo. Il tecnico dei toscani si sta rilanciando e sta facendo un ottimo campionato. Giampaolo in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport ha raccontato di suo papà, grande tifoso interista: "Quando papà andava a giocare con gli amici usciva sempre con una sacca nera e azzurra per la tuta e le scarpe. A casa, se parlava di calcio, parlava solo dell'Inter di Herrera". Il tecnico dell'Empoli ha poi parlato di come vede lui il calcio: "In questo ambiente l'educazione è tutto: nel rapporto allenatore-giocatore, così come in quello tra società e tifosi. Sono stato un esempio vivente di come si rischi il corto circuito in caso contrario, ma giuro che lo direi anche s enon mi fosse capitatoquello che mi è capitato a Brescia. Solo se un club è chiaro, anzitutto nelle sue strategie, il tifoso può essere educato al rispetto delle regole: ognuno deve rispettare i propri ruoli".
Giampaolo ha sostituito Sarri, ora al Napoli, proprio alla guida dell'Empoli e sta facendo bene come il suo predecessore: "Con lui ho fatto il master a Coverciano, ci siamo confrontati spesso negli anni e continuiamo a farlo. non so se abbia fatto il mio nome lasciando Empoli, ma i nostri principi non sono così lontani". Sullo stress e su come vive il suo lavoro: "Il mio stress è la precisione. Amo dare ordine alle cose. Da Brescia, il punto massimo di logorio della mia carriera, me ne andai per coerenza e lo stress non arrivò subito ma dopo. Mi fecero andare persino a Chi l'ha visto dicendo che ero scomparso e il presidente Corioni disse di essere preoccupato. Ma io ero Brescia e loro sapevano tutto; dopo una notte di riflessione decisi di non tornare sui miei passi. Antistress? il sigaro".
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