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Lavori socialmente utili. Ecco cosa toccherà a due giocatori delle giovanili dell’Atalanta dopo la pubblicazione in rete, un mese fa, di un video blasfemo girato all’interno della Casa del Giovane di Bergamo, convitto che ospita molti atleti del vivaio nerazzurro. Le immagini, con i due giovani che «giocavano» con un crocefisso, erano state viste dagli educatori e da don Fausto Resmini, responsabile del convitto. Il sacerdote, di concerto con l’Atalanta, ha preferito la via della rieducazione a quella della punizione. Così i due giovani hanno dovuto assistere per due settimane un ragazzo portatore di handicap dellacomunità «Don Milani». Non solo, alla sera hanno distribuito pasti e pulito la mensa dei senzatetto in stazione a Bergamo. «Questo li ha aiutati a crescere— don Resmini —. L’Atalanta ha fatto una scelta corretta. Ora i ragazzi sono liberi, ma vengono a darmi una mano ugualmente». Anche Mino Favini, responsabile delle giovanili dell’Atalanta, è di questo avviso: «Don Resmini ha dato un bel segnale. Ha voluto fare capire ai ragazzi cosa c’è nel mondo, mostrando alcuni aspetti che altrimenti non avrebbero conosciuto. Loro lo hanno ringraziato, il risultato è stato davvero stupefacente».
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