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Giornale / Juve-Inter, il pareggio sarebbe una doppia sconfitta. Il futuro di Inzaghi…

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La presentazione della sfida dell'Allianz Stadium a due giorni dal match e i dubbi sul futuro di Inzaghi in nerazzurro

Alessandro De Felice

Un match che vale molto più di tre punti. Juventus-Inter è sempre stata una gara speciale e lo sarà ancora di più questa volta. In palio, infatti, c'è la rincorsa alla capolista Milan e una buona parte delle ambizioni scudetto, come spiega il quotidiano Il Giornale:

"L’appuntamento di domenica sera a Torino vale alla Juventus che rincorre e all’Inter che sta scivolando lontano dalla seconda stella, l’ultima opportunità per continuare o tornare a credere nel massimo obiettivo. Mai come stavolta il pareggio avrebbe il valore di una doppia sconfitta: dopo 7 punti in 7 partite, e l’unica misera vittoria sulla Salernitana, Inzaghi ha bisogno di ricominciare a vincere per non pregiudicare definitivamente quanto fatto nella prima parte di stagione e così Allegri, che pure in una ipotetica classifica amputata delle prime 4 giornate (2 punti della Juve conto i 10 del Milan) sarebbe addirittura primo, non ha alternative alla vittoria per chiudere il gap con chi ancora lo precede".

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La sfida dell'Allianz Stadium potrebbe pesare anche sul futuro di Simone Inzaghi, passato dai rumors sul rinnovo dopo i primi mesi in nerazzurro alla possibile separazione al termine della sua prima stagione alla guida dell'Inter.

"C’è chi disegna addirittura scenari foschi sull’orizzonte di Simone Inzaghi, forte di un contratto che scade nel 2023 e che i più precipitosi scommettevano sarebbe stato allungato già lo scorso Natale, sull’onda del filotto di vittorie che avevano portato l’Inter in fuga. Perdesse a Torino, le voci che lo danno addirittura per partente a giugno troverebbero nuovo carburante, al di là delle difficoltà che si aprirebbero di fronte a Marotta, a quel punto senza allenatore e con le conosciute contingenze di bilancio a dettare la linea. Scenario che oggi nessuno all’Inter vuole ipotizzare, nella consapevolezza che il tempo per recuperare c’è ancora".

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