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Getty Images
Il pari contro il Milan nel derby, l'ennesimo big match dominato e non portato a casa, pone alcuni interrogativi in casa Inter. Il Giornale analizza nel dettaglio l'ennesima grande prova dei nerazzurri, che però non sono riusciti a superare l'avversario e portare a casa i tre punti nello scontro diretto:
"Ancora una volta la squadra ha dimostrato di essere campione d’Italia non solo per lo scudetto sul petto, ma pure per qualità e profondità della rosa. Poi non sempre, appunto come domenica, i panchinari rispondono alla chiamata sfoderando il meglio del repertorio".
Il quotidiano sottolinea gli aspetti negativi della prestazione della squadra di Inzaghi:
"Un rigore sbagliato (finora ne ha avuti 5 a favore), conclusioni buttate, l’eterno dilemma sul killer instinct che manca al momento decisivo, la maledizione del gol per Lautaro e quella, più preoccupante, dell’incapacità di battere le rivali dirette".
Certamente non mancano le note liete:
"Il tifo storceva il naso su Calhanoglu e lui ha ribattuto con orgoglio e qualità, a San Siro pareva il più assatanato. Gli altri forse hanno ancora un po’ di pancia piena. Eppure, nel derby, l’Inter ha fatto sentire il peso di una diversità. Senza dover rimpiangere Lukaku o Hakimi. Piuttosto Eriksen che aveva la qualità per un calcio diverso. Se ne accorse perfino Conte".
La rincorsa dell'Inter a Napoli e Milan deve partire subito:
"Magari a partire dalla prossima partita con il Napoli, regina della saracinesca difensiva (4 gol subiti) che propone tre obbiettivi: battere un avversario diretto, diminuire il distacco, vincere dopo la sosta come non è accaduto finora. E non sarà facile visto che 14 giocatori saranno in giro con le nazionali. Lautaro e Correa magari riscatteranno un po’ di astinenza da gol nel derby con l’Uruguay di Vecino".
Nonostante il miglior attacco del campionato dopo 12 giornate con 29 gol, resta qualche problema in attacco:
"Lautaro sbaglia rigori e non segna da un mese, Dzeko ha perso qualcosa del tocco magico iniziale, le punte di riserva dispensano illusioni, detto in Marotta style, più che garantire reti. E l’Inter troppo spesso perde il vantaggio iniziale: Lazio, Juve, Milan. Aggiungiamo il rigore sbagliato da Dimarco nel finale con l’Atalanta. Quanti punti dispersi! Meglio riconsiderare la situazione: da qui a fine andata la squadra non potrà più perdere colpi".
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