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Mancini primo in classifica con la sua Inter è al centro delle attenzioni odierne de Il GIornale: «Perché infatti, Mancini può essere ricordato e considerato come un talento assoluto ma sprecato, un campione che è arrivato a Roma senza vedere il papa, nel senso che ha girato il mondo del football,ha vinto anche ma non ha raggiunto la fama di certi colleghi suoi che oggi esibiscono un passaporto pieno di trofei. È pur vero che lo stesso Mancini gode di una certa protezione mediatica, raramente viene fatto oggetto di censure, si presenta bene dunque si sottrae a facili ironie e perfide insinuazioni e oggi affronta la Fiorentina che lui allenò da debuttante in panchina grazie al lodo Petrucci, una deroga ad personam che confermò certi suoi privilegi. Poi sul campo Mancini ha saputo confermare la lode più del lodo, la sua Inter non piace ma vince e questo conta, alla faccia di quelli che si guardano allo specchio chiedendo chi è la più bella del reame».
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