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Fabio Paratici è stato tirato in ballo nelle intercettazioni dagli indagati dell'Ateneo di Perugia. Ma Il Giornale lo descrive come sereno perché convinto di non aver fatto nulla, piuttosto infastidito alla ribalta in negativo che lo ha colpito in queste ore. Il quotidiano spiega che la gestione di Paratici era già finita nel mirino per l'addio di Allegri, la scelta di Sarri, le mancate cessioni di Dybala e Higuain.
Anche se lui viene citato dalle persone intercettate nell'ambito del caso dell'Università di Perugia, il dirigente era tra i meno convinti di prendere Suarez. Tanto che aveva già chiuso per Dzeko. "Ma è il capo dell'area sportiva e potrebbe pagare il conto più salato. Il club bianconero ostenta tranquillità sull’operato di Paratici. Il dirigente non avrebbe mai partecipato in prima persona all'organizzazione dell’esame, ma solo riportato allo stesso Oliviero i ringraziamenti dello staff di Suarez per l’accoglienza ricevuta. Una chiamata tra l’altro non effettuata dal cellulare di Paratici. E una svolta potrebbe imprimerla la rivelazione del nome del membro dello staff della Juventus che contattò Oliviero per informarsi sulle procedure burocratiche. Secondo l’Ansa è stato Federico Cherubini, braccio destro di Paratici, originario di Foligno e vecchia conoscenza del rettore", si legge.
In queste settimane si parla dell'arrivo al club bianconero di Francesco Calvo, un ritorno in realtà, come direttore generale. Nell'assemblea dei soci di ottobre si capirà di più: "Dirà se il passaporto di Suarez, a prescindere dalle responsabilità, sia stato il prologo dell’addio di Paratici. Magari per Roma, dove si avvicinerebbe ancora di più a Mattarella".
(Fonte: Il Giornale, 25-9-20)
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