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"Un altro capitolo della saga o la svolta? Dopo 5 anni di chiacchiere la prudenza non è mai troppa ma per i bookmakers questa volta ci siamo davvero, Milan e Inter sono pronte ad acquistare lo stadio di San Siro e le aree di pertinenza". Apre così l'articolo de il Giornale in merito alla questione San Siro dopo che ieri Sala ha ammesso la possibilità che i due club comprino lo stadio Meazza.
"Il piano di restyling consegnato dal colosso delle costruzioni Webuild ai club il 21 giugno dimostra che i lavori si possono completare «a spicchi» in 4 anni senza trasferire le partite di Campionato, requisito minimo richiesto per sfogliare le 280 pagine del dossier. Era il 2019 quando il sindaco Beppe Sala dichiarò per la prima volta che «demolire il Meazza non è un tabù», da allora si sono visti rendering della nuova «Cattedrale» da costruire accanto all’impianto storico, ricorsi e controricorsi per vincolare il secondo anello e salvare San Siro, cambi di rotta - l’Inter verso Rozzano e il Milan a San Donato Milanese - fino al piano offerto di Webuild che potrebbe evitare davvero a Sala di essere ricordato come il sindaco che fatto scappare il calcio da Milano. Dopo cinque mesi di incontri e trattative informali, ieri Milan e Inter hanno inviato a Sala una lettera che conferma ufficialmente che, con un team di advisor tecnici e legali, stanno «prendendo in considerazione ipotesi relative all’acquisto o al diritto di superficie dello stadio e delle aree di pertinenza». Chiedono di fissare un incontro nella seconda settimana di settembre, in modo da «aggiornarlo sullo stato delle analisi e discutere i prossimi passi». La nota del Comune è stringata. La lettera firmata dal presidente del Milan Paolo Scaroni e dall’ad Inter Alessandro Antonello invece mette nero su bianco anche le altre opzioni", si legge sul Giornale.
"Compresa, al punto 1, quella del nuovo stadio condiviso finita da mesi sul viale del tramonto: «Acquisto aree per lo sviluppo del nuovo impianto e delle strutture connesse, nel rispetto degli indici previsti dal vigente Pgt con contestuale rifunzionalizzazione del Meazza». Quel progetto prevedeva la possibilità di realizzare hotel o centro commerciale, museo, headquarters dei club. E per le squadre è fondamentale creare altre fonti di reddito, magari proprio sull’area parcheggio dove doveva spuntare il nuovo impianto. Ma potrebbero sviluppare un distretto sportivo e verde sull’intera zona come prevedeva quel piano. Le ipotesi 2 e 3, rimarcate dal Comune, sono l’acquisto dell’intera area o acquisto del Meazza e concessione in diritto di superficie a lungo termine delle restanti aree, entrambe per il restyling. La vendita avverrebbe con bando pubblico. Della lettera il Comune ha omesso anche il passaggio in cui si conferma che «entrambe le società stanno vagliando valide alternative» fuori Milano. Il governo potrebbe dare una mano a Sala. Il ministro per lo Sport Andrea Abodi sta vedendo i sindaci, «col Mef abbiamo studiato strumenti per facilitare la vendita degli stadi da parte dei Comuni». Nel piano Webuild il nuovo Meazza avrà 70.500 posti (5mila in meno), i premium saliranno da 2.900 a 13.400. Stop ai cantieri solo due mesi prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali 2026"
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