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Intervenuto ai microfoni de Il Giorno, il noto comico e tifoso dell'Inter Giovanni Storti ha parlato in vista del derby di domani sera contro il Milan.
Sensazioni?
«Sono sincero: buone. Anche se so che non si dovrebbe dire perché il derby è sempre il derby. La classica gara a sé, che non c'entra nulla con l'andamento generale delle squadre».
Come mai questo ottimismo?
«Quest'anno vedo determinazione, velocità. Una squadra allenata bene, al di là dell'ultima partita in cui l'Inter è rimasta un po' spiazzata dall'aggressività dello Slavia».
Potrebbe essere uno degli ultimi anni a San Siro. Favorevole o contrario al cambio di stadio?
«Assolutamente contrario. Non ho tutti i dati di valutazione, ma non posso nemmeno immaginarlo un derby fuori da lì. Abbiamo quasi più abbonati di quelli che dovrebbero andare nel nuovo impianto. Sono tutta la vita per restare al Meazza».
Un tifoso dell'Inter lascerebbe in quel posto qualche ricordo.
«Una volta, a fine anni '60, giocammo una partita con una nebbia pazzesca. Non si vedeva niente, se non quelli delle file in basso che erano più fortunati e gridavano. Alla fine abbiamo vinto 1-0, ma era come averla sentita alla radio. Oggi la nebbia a Milano sembra una cosa passata, come lo sarà lo stadio».
È un calcio un po' diverso da quello di allora?
«In passato vedevamo il derby in tv coi milanisti, eravamo molto amici quindi si creava un bellissimo clima. Oggi vedo un po' di esasperazione. Fermarsi alle prese in giro sarebbe bello, alla fine è calcio».
Cosa fa il tifoso che vince il derby?
«Io sono uno di quelli che il giorno dopo fa il giro dei negozi in zona in cui ci sono milanisti e si fa vedere senza dire niente».
E se lo perde?
«In quel caso mi sa che evito».
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