Giugno 2014: il mese del crepuscolo per gli eroi del 2010? Ad oggi…

L’anno 2014 e più precisamente il mese di giugno, potrebbe essere il momento dell’addio degli ultimi eroi del Triplette 2010, almeno stando a quanto riportato da Tuttosport

Di quella squadra che aveva vinto in Italia, in Europa e nel Mondo, ne sono rimasti in 5: Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Diego Milito, Walter Samuel e Cristian Chivu.

Per il capitano, da poco rientrato dopo il grave infortunio e con 40 anni compiuti, questi dovrebbero essere gli ultimi mesi, anche conscio del fatto che il fisico, seppur incredibile, non è più quello di un tempo, prova ne sia il fatto che a differenza degli anni passati, dal suo rientro è stato più volte sostituito. Come da lui stesso ammesso, giugno potrebbe essere il mese del passaggio dal campo alla scrivania.

Capitolo Cambiasso. Sempre titolare da quando c’è Mazzarri, anche lui accusa l’età. Senza ricambi all’altezza va in apnea come a Napoli e nel derby. La situazione per il rinnovo di contratto andrà monitorata. Sa all’inizio pareva scontata, con l’arrivo di Thohir qualche dubbio è nato, anche se il fatto che sia titolare e non vecchissimo può andare in suo aiuto.

Più complicato il rinnovo per gli altri tre. Milito in questi mesi non si è praticamente visto. Dopo il brutto infortunio del 14 febbraio (lesione del legamento collaterale, del legamento crociato anteriore e della capsula del ginocchio sinistro), l’attaccante ha disputato tre gare, segnando due gol (nella goleada rifilata al Sassuolo), ma si è fatto ancora male, procurandosi uno stiramento al retto femorale della gamba sinistra. Milito è in scadenza e vorrebbe finire la carriera al Racing Avellaneda. Stessa sorte per Walter Samuel, che è stato più fuori che in campo, totalizzando soltanto tre presenze. Il suo addio a fine stagione sembra scontato. Infine Chivu, che quest’anno non ha mai giocato una partita e a gennaio effettuerà una visita importante, dopo l’operazione al piede destro del 20 agosto a Miami. Il suo recupero fisico sarà decisivo ma la sua permanenza all’Inter appare un miraggio