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G.L. Rossi: “Nonostante tutto l’Inter rimane mediocre. Ed ora…”

Riccardo Fusato

Il noto giornalista e tifoso nerazzurro Gianluca Rossi ha detto la sua dopo il pareggio interno contro il Cesena: “E dopo le tre vittorie consecutive in campionato, salutate quasi come un evento, ecco tre partite di fila senza vincere....

Il noto giornalista e tifoso nerazzurro Gianluca Rossi ha detto la sua dopo il pareggio interno contro il Cesena: "E dopo le tre vittorie consecutive in campionato, salutate quasi come un evento, ecco tre partite di fila senza vincere. Niente da fare, anche col cambio di allenatore e qualche acquisto, l’Inter di quest’anno era ed è rimasta complessivamente una squadra mediocre. Con Mazzarri in balìa di chiunque, con Mancini volonterosa nell’atteggiamento, ma comunque inadeguata per gli obiettivi minimi. Il pareggio a San Siro col Cesena penultimo in classifica, in una giornata resta favorevole da qualche risultato altrui, proibisce ora qualsiasi sogno oltre il sesto posto finale. Poi restano le solite scuse: un gol regolare annullato ad Icardi, un rigore non fischiato a Dodò, ma ce n’era almeno uno anche per il Cesena, oltre ad un fenomenale intervento di Handanovic tra i piedi di Defrel. E alla fine ci si accorge pure che nel girone di ritorno il Cesena di Di Carlo ha messo assieme 12 punti in 8 gare, uno in più dell’Inter. E i fischi con cui il pubblico di San Siro ha salutato la squadra non sono certo il miglior viatico per la partita da dentro o fuori col Wolfsburg in Europa League di giovedì prossimo. Ora per qualche giorno, ci si frullerà in testa un’impresa che, numeri alla mano, appare francamente proibitiva.  Al contrario delle attese, col Cesena Mancini ha rinunciato a Brozovic e a Podolski, esclusi dalla lista Uefa e non utilizzabili giovedì, per scaldare chi invece giovedì dovrà essere pronto a tutto, come Kuzmanovic e Palacio. Dopo poco più di 20 minuti però Mancini ha perso Shaqiri per infortunio, rilevato da Kovacic. E dopo un primo tempo scarno di occasioni, ha cambiato Kuzmanovic con Podolski. L’Inter era finita sotto alla mezz’ora grazie alla solita difesa perforabile da chiunque: nell’occasione Ranocchia troppo avanti, D’Ambrosio troppo largo e Andreolli sovrastato da Defrel. Là dietro, comunque li giri, non ce n’è uno affidabile. Nella ripresa Mancini ha impostato tatticamente l’Inter più aggressiva possibile, ma è arrivato solo al pareggio di Palacio su assist di Icardi. Per El Trenza siamo all’ottavo gol stagionale: se non altro da quando si è sbloccato con la Lazio a dicembre, è tornato sulle sue medie. La nota più positiva è parsa comunque Podolski, che sotto gli occhi del CT della Germania Campione del Mondo Joachim Löw, ci ha provato seriamente almeno due volte: in una ha trovato il palo, nell’altra Leali. Per il resto tante recriminazioni per il gol in rovesciata annullato a Icardi, non c’era fuorigioco, e per una spinta da rigore dell’ex Mudingayi alle spalle di Dodò ignorata dall’arbitro Gervasoni. Dall’altra parte, tra una fiammata e l’altra, Ranocchia ha rischiato molto per un fallo su Carbonero in piena area. Inutile che vi racconti del centrocampo perché c’è poco da raccontare: Guarin è tornato nella sua versione più irritante, il povero Medel corre dietro ogni palla manco fosse un bulldog ma la qualità è altra cosa, quella che Kovacic non è riuscito a garantire nemmeno stavolta per far cambiare idea a Mancini.Insomma, altra giornata da dimenticare, puntualmente incorniciata dal solito offensivo tweet di Ranocchia inneggiante al terzo posto (!!!), ma levategli almeno il cellulare! Ora per quattro giorni, tutti a sognare l’impresa di Coppa, ma nei mediocri i sogni spesso muoiono prima dell’alba.