Il 4 gennaio, nella prima partita del 2023, ha segnato il suo primo gol in Premier. Wilfried Gnonto ha conquistato i tifosi del Leeds in pochi mesi. "La Premier è uno dei campionati migliori d’Europa, se non il migliore. Tutte le squadre giocano a viso aperto e c’è un’intensità altissima. È una grandissima sfida per me, perché ho l’opportunità di confrontarmi ogni settimana con alcuni dei giocatori più forti", afferma il giocatore alla Gazzetta dello Sport.
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Gnonto: “Giocare per l’Inter sarebbe un grande onore, devo tanto al club. I giovani…”
Cosa l’ha portata a scegliere il Leeds? Ha trovato il giusto gruppo per ambientarsi il prima possibile?
—«Fin dal primo momento, quando ho parlato con il direttore sportivo Victor Orta, ho sentito la fiducia nei miei confronti. Ho pensato che l’ambizione del Leeds combaciasse con la mia e che questa fosse la società migliore per continuare a crescere. Giochiamo un calcio molto veloce e offensivo e le mie caratteristiche si abbinano perfettamente».
Cosa ha imparato in questi primi mesi?
—«Ho avuto la fortuna che Jesse Marsch e Andre Breitenreiter, mio allenatore a Zurigo, hanno moltissime idee in comune, perciò il cambiamento è stato un po’ meno complicato. La cosa a cui mi sono dovuto adattare è sicuramente l’intensità, perché qui giocano ad un ritmo incredibile».
Lei ed il suo amico Casadei avete lasciato l’Italia per crescere definitivamente: un giovane ha le stesse opportunità in Serie A come in Premier League?
—«Non penso sia obbligatorio andare all’estero per un giovane. Bisogna giocare, questa è la cosa più importante: se questa possibilità non c’è in Italia non penso si debba avere paura di provare altrove».
Le piacerebbe tornare in Serie A e giocare contro l’Inter? O, meglio ancora, con i nerazzurri?
—«All’Inter devo tantissimo, sono stati 8 anni fondamentali per la mia crescita che mi hanno portato ad essere il calciatore e l’uomo che sono ora. Giocare per o contro l’Inter sarebbe sempre un grande onore. Il progetto sportivo è sempre stata la mia prerogativa e qualunque scelta relativa alla mia carriera viene sempre fatta in funzione di quello».
(Gazzetta dello Sport)
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