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L'attaccante del Leeds Gnonto, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato del suo addio all'Inter e del suo rapporto col ct della Nazionale italiana Roberto Mancini:
«La verità? Provo la stessa sensazione. Mi ricordo quando ero piccolo all’Inter e lui allenava la prima squadra: era un idolo e non mi sarei mai aspettato di essere in Nazionale con lui».
«Sarò sempre grato all’Inter, ma non la vedo come un’occasione persa. Ho dovuto fare una scelta, sono andato in Svizzera per giocare e penso di aver fatto quella giusta per me e la mia famiglia».
«Non tanto, ma se è arrivato vuol dire che ha delle qualità e secondo me ha bisogno di tempo per esprimerle».
«Questo non lo so. Ma so che cerco di sfruttare ogni occasione al massimo: per me è un onore esserci e so che è una fortuna. Cerco di migliorarmi, perché la Nazionale è il posto dove voglio stare».
«Non ci speravo neanche più tantissimo, è successo tutto molto in fretta e non ho avuto tempo di realizzare. Ma è stata un’emozione bellissima. L’impatto è stato buono a livello a personale, la squadra vive un po’ di alti e bassi».
«L’atmosfera. I tifosi sono sempre caldi, ti fanno sentire l’importanza della partita: capisci che c’è grande cultura del calcio».
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