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A Mark Goddard, general manager del Transfer Matching System della Fifa, sono state poste da La Stampa alcune domande sulla situazione del calcio italiano. L’Italia non ha speranze?«Il report sui trasferimenti internazionali nel mondo raccoglie numeri e dati, non dà giudizi o speranze. Ma comunque non direi così. L’Italia resta sempre una delle leghe top e momenti di flessione possono capitare a tutti».Da Suarez a Balotelli, tutti i trasferimenti sembrano da club a club, eppur sono la minoranza: perché?«Perché il calcio è fatto di emozioni e tutti, dai giornali ai tifosi si ricordano degli acquisti: dei nomi famosi, di giocatori e squadre. Invece per oltre il 60% dei casi nella Uefa, quasi il 70% nel mondo, i trasferimenti sono di giocatori in scadenza di contratto: finiscono il proprio lavoro in un club e ne trovano un altro».Perché alcuni club (anche italiani) non hanno dato il permesso di comunicare i dati?«Nessun segreto: sarà questione di tempo, immagino. A questo programma partecipano circa 6.500 club e 209 associazioni nazionali: e sono di gran lunga di più i vantaggi».
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