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L’Inter aspetta il vero Godin. Lo sceriffo fatica con la difesa a 3, gli serve tempo. Meglio con la GDS

Il difensore uruguaiano dell'Inter sta faticando ad adattarsi alla difesa a 3 di Conte e ha bisogno di tempo per poter dare il meglio

Andrea Della Sala

L'avventura all'Inter di Diego Godin è partita un po' in salita. Il difensore svincolatosi in estate dall'Atletico Madrid deve ancora adattarsi al campionato italiano e, soprattutto, alla difesa a tre di Conte. Il tecnico chiede particolari movimenti e compiti ai suoi difensori e Godin sta cercando di assimilare il più in fretta possibile le richieste del tecnico,

"Sul ritardo di Godin, atteso come un vero e proprio allenatore in campo e primo colpo (a zero) della nuova Inter, ha quasi certamente influito il malanno muscolare di inizio agosto. Diego, unitosi al gruppo nerazzurro in Asia, dopo le vacanze post Coppa America, stava entrando nei nuovi meccanismi e lo stop ha allungato i tempi di apprendimento. Per uno che arrivava dai tanti anni giocati da protagonista assoluto al centro della difesa a 4 made in Simeone, passare a 3 e per di più sulla fascia destra non deve essere stato così facile. E infatti Godin in qualche occasione ha mostrato più di una lacuna, pur presentandosi davanti ai 60mila di San Siro con l’assist per la testa di Sensi nel gol-vittoria contro l’Udinese. Però nel bilancio di questi primi mesi di mister solidità pesano le due sbavature contro Barcellona e Juventus e anche i peccati nei gol del Parma, in una serata in cui il capitano dell’Uruguay aveva ritrovato il posto al centro della difesa interista in mezzo a Skriniar e Bastoni", spiega La Gazzetta dello Sport.

"La preparazione a singhiozzo ha portato Conte a non esagerare nell’utilizzo di Diego, che infatti è rimasto in panchina contro Slavia Praga, Sampdoria e Sassuolo. Una necessità, anche perché a 33 anni il gigante nato a Rosario ha bisogno che i muscoli stiano sempre a posto. E c’è un’altra cosa che non passa inosservata guardando i numeri complessivi dell’Inter: Diego, che finora ha giocato 581 minuti tra Serie A e Champions League, si trova decisamente meglio se Conte lo schiera con De Vrij e Skriniar. La GDS, infatti, si è spesso trasformata in un muro decisamente alto attorno alla fortezza di Samir Handanovic. I tre insieme, con Godin a destra, De Vrij al centro anche in versione rifinitore e Skriniar a sinistra, non hanno fatto prendere gol all’Inter contro Udinese, Milan, Lazio e Borussia Dortmund, capitolando solamente contro Barça e Juve. Considerando solo le 4 partite di A con la GDS dal primo minuto, i numeri sono migliori: i gol crollano (da 2,4 a 0,5 a partita) e anche i tiri degli avversari sono più bassi (13,8 contro 10,7). E se Godin riuscirà a tirare fuori il meglio di sé, di sicuro miglioreranno ancora", aggiunge il quotidiano.

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