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L'Inter non va oltre il pareggio in casa del Monza. I brianzoli riacciuffano alla fine i nerazzurri, ma nel post partita l'Inter si lamenta per un fischio che toglie un gol regolare di Acerbi. Questa l'analisi de il Giornale:
"C’è l’alibi comodo dell’errore dell’arbitro Sacchi a giustificare l’ennesimo scivolone nel campionato dell’Inter: avesse tardato a fischiare, il Var avrebbe concesso ad Acerbi il gol dell’1-3 e probabilmente, a quel punto i nerazzurri avrebbero battuto il Monza. Ma ci sono anche i numeri impietosi che obbligano Inzaghi e il suo staff a una riflessione che va oltre le colpe degli altri. Nessuna squadra ha subito in trasferta più gol dell’Inter, siamo già a 20 in 9 partite. Nemmeno il cambio del portiere ha dato i frutti sperati: 10 gol in trasferta li aveva incassati Handanovic (in 4 partite), 10 gol ha incassato Onana (in 5). Il portiere camerunese soddisfa critica e tifosi, contenti per la silurazione del capitano, ma anche lui para solo il parabile, di “punti conquistati” non c’è ricordo (per Handanovic in realtà, sì: come contro il Torino): se Caldirola salta “sopra” Dumfries, il Monza segna e pareggia. Fosse successo con Handanovic in porta, giù le critiche. Ora è tutto normale, ed è anche giusto che sia così. Il problema è altrove, dove sta a Inzaghi scoprirlo".
Questione di testa e di atteggiamento, di applicazione più che di tattica. Non certo di uomini, quelli sono gli stessi, a San Siro come lontano da San Siro: Acerbi ha ormai tolto il posto a De Vrij, che però Inzaghi dovrebbe in qualche modo tenere più legato alla squadra, non esiliandolo solo nelle partite minori, tipo domani sera il Parma. Skriniar continua a tenere Marotta e Zhang col fiato sospeso per la questione contrattuale, ma sinceramente sta disputando la stagione più grigia delle sue in nerazzurro. Avesse sempre giocato così, difficilmente sarebbe entrato nelle grazie del PSG. Domani sera in Coppa Italia, Inzaghi darà certamente spazio a chi finora ha giocato di meno, cominciando da Lukaku, che a Monza è sembrato lontanissimo non solo dal giocatore decisivo nella stagione dello scudetto, ma anche da quello che contro il Napoli aveva lanciato segnali incoraggianti ad allenatore e compagni.
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