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Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, nella sua intervista concessa al Corriere dello Sport è tornato sulle polemiche legate a Juventus-Inter.
Dopo aver insistito per non fermare il campionato, è stata però la Lega a rinviare Inter-Juve.
"Si è peccato di ottimismo, perché si sperava di poterla giocare il lunedì successivo a porte aperte".
Però alla fine c'è voluta la voce del Coni a dire: fermatevi.
"Non è così. Abbiamo deciso in autonomia. Quando Malagò ha parlato, avevamo già fissato per il mattino successivo un consiglio straordinario con le delegazioni di tutti i campionati decise allo stop. La verità è che il calcio è guardato con pregiudizio".
Però non negherà che nel calcio gli stracci sono volati anche in queste ore. Mentre il virus infuriava, c'era Zhang che dava del pagliaccio a Dal Pino, Agnelli che dava del furbo a Lotito, il portavoce della stessa Lazio che gridava: ci vogliono fregare lo scudetto. C'è una strana "educazione" al bullismo, a cui si adegua anche l'ultimo arrivato, un ragazzino cinese di ventotto anni. Non è troppo?
"Sì, questo individualismo è una malattia che il calcio paga caro. Mi auguro che l'isolamento obbligato, a cui ci chiama l'emergenza, faccia riflettere molti. Se non facciamo sistema, ci danneggiamo l'un l'altro".
Il presidente della Lega, Paolo Dal Pino, lo ha capito?
"Sta facendo un ottimo lavoro, in un momento non facile. Merita rispetto e sostegno".
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