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Elezioni Figc, Gravina ignora l’emendamento Mulé. Club di A e di B si ribellano

Andrea Della Sala Redattore 
Continua la lotta tra i club di Serie A e il presidente della Figc Gravina in vista delle elezioni federali che si terranno a novembre. 

Continua la lotta tra i club di Serie A e il presidente della Figc Gravina in vista delle elezioni federali che si terranno a novembre.

"Tuoni e fulmini in consiglio federale. Il presidente Gravina fa spallucce davanti alle direttive della politica e contenute nell’emendamento Mulè e porta all’approvazione delle componenti della Figc il regolamento elettorale per il rinnovo delle cariche del 4 novembre. Ovviamente senza tener conto delle indicazioni contenute nell’emendamento del deputato forzista («le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un’equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo») che avrebbero garantito alla Lega di A un aumento del peso in consiglio", spiega il Corriere della Sera.

"I presidenti della Lega di A e B, Lorenzo Casini e Mauro Balata, esprimono voto contrario. «Abbiamo chiesto che l’approvazione del regolamento venisse spostata a settembre così da poter valutare l’iter di conversione in legge del dl Sport ma la nostra richiesta non è stata accolta» dichiara con stizza Casini. Il presidente federale che confessa di non aver ancora deciso se ricandidarsi per le nuove elezioni («lo farò più avanti. Ogni mia scelta sarà presa per il bene del calcio italiano») ritiene che il via libera al regolamento non sia stato altro che «un atto indispensabile per lo svolgimento dell’assemblea». E propone alla Lega di A una soluzione che non sembra accendere l’entusiasmo dei presidenti. «Già da domani avvieremo un tavolo di lavoro permanente per discutere le nuove rappresentanze» è l’annuncio del presidente della Figc. «Se si dovesse raggiungere un accordo in tempo utile verrà aggiornato il regolamento approvato ieri». La scadenza entro cui trovare un’intesa è il 4 settembre, vale a dire 60 giorni prima delle elezioni: in caso di fumata nera, si voterebbe con i precedenti pesi elettorali (e come è noto la Lega di A conta il 12%)".

"I presidenti sono sul piede di guerra: venerdì si riuniranno in assemblea per decidere le mosse. Di certo c’è già chi invoca lo spettro di un commissario ad acta qualora Gravina non si adeguasse alle indicazioni dell’emendamento che al termine dell’iter legislativo sarà contenuto in una legge", chiude il quotidiano.