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Il noto giornalista di Telelombardia Gianluca Rossi, tramite il suo sito, parla dell'Inter e del sorteggio di Europa League: "Ho sempre saputo che con l'Inter anche la partita sulla carta più tranquilla può sempre diventare un'avventura ed è stato così anche contro il Verona in Coppa Italia, battuto 2-0 con Placio tra i pali al fischio finale. Stramaccioni ha presentato ben otto uomini diversi rispetto alla sconfitta di Roma al rientro Chivu, a riposo Milito, è toccato a Alvarez e Cassano supportare Palacio nel tridente, davanti ai black-boys di centrocampo Duncan e Mariga. Nel primo tempo però, si è visto poco gioco: un gol annullato da Rocchi a Palacio per un fischio troppo veloce per un fallo al limite dell'area su Cassano e un destro debole di Alvarez a tu per tu con Rafael, ma si sa che il piede migliore dell'argentino è il sinistro. Ricky per tutto il primo tempo si è completamente disinteressato della fase d'interdizione continuando a pensare prima di giocare in un calcio dove occorre invece fare proprio il contrario. Il Verona comunque ha avuto solo due occasioni, una per tempo con Cacia che ha impegnato Castellazzi e Bojinov che si è mangiato un gol già fatto. Peccato per le note di cronaca non sportiva, con la gara che nel primo tempo è stata fermata per tre minuti, a causa dei fumi malsani dei lacrimogeni sparati all'esterno per disperdere le retroguardie della tifoseria veronese, protagonista di scontri con i tifosi interisti e con le forza dell'ordine e di devastazioni all'interno dello stadio: la centralina elettrica della torre 9 e una telecamera sono state messe fuori uso dai soliti trogloditi in libera uscita. Fredy Guarin, quando è in vena, sa bene come 'spaccare' le partite: appena entrato nella ripresa, in meno di cinque minuti, ha fatto praticamente tutto: prima ha sradicato un pallone dai piedi di Moras lanciando in porta Cassano per il vantaggio, poi ha raddoppiato su punizione bucando l'ottimo Rafael dopo due deviazioni della barriera. Fantantonio durerà anche meno degli altri ma se a San Siro in tempi di crisi si può ammirare ancora qualche giocata d'autore lo si deve a lui. Toglierlo per far spazio a Pereira alla mezz'ora esatta è stato un errore. Già perché la spalla di Castellazzi, che aveva già rischiato di fare crac su una parata a terra, poco dopo ha ceduto di schianto alzando sopra la traversa una botta di Cacia quando i cambi per l'Inter erano già finiti. Come Farinos al Mestalla di Valencia, dov'ero presente il 21 marzo di dieci anni fa in una memorabile vittoria di Cuper su Benitez, in porta è andato Palacio, ma a differenza di quella volta dove fu questione di una manciata di minuti, stavolta El Trenza tra i pali c'è stato più di quarto d'ora. E meno male che c'è andato lui, per ordine di Stramaccioni, dopo che Chivu aveva già messo i guanti: regalare al Verona oltre all'inferiorità numerica, anche un difensore, sarebbe stata un'altra follia. Così Palacio, che da attaccante aveva sfiorato il gol in due occasioni, una ispirata da un sontuoso tacco di Cassano, ha chiuso la sua partita nell'inedito ruolo di portiere. E che portiere! Soprattutto quando si è esibito in un tuffo plastico per deviare in angolo una girata di testa a colpo sicuro di Carrozza. Se non altro nei minuti finali Alvarez si è reso utile tenendo la palla nella metà campo avversaria, mentre il giovane Joseph Duncan ha rischiato di coronare la sua buona partita con un gol, ma Rafael glielo ha negato. Tra tutti i giovani, a parte Marko Livaja, il 20enne ghanese sembra quello più pronto ad un inserimento graduale in prima squadra Il giorno dopo invece il Bologna ha battuto ancora il Napoli e sarà l'avversario dell'Inter nei quarti di Coppa Italia a San Siro il prossimo 9 gennaio"
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