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Col derby sempre più vicino, è intervenuto a MilanNews.it un doppio ex che ha inciso non poco nella conquista del campionato 1999: Andrés Guglielminpietro. L'argentino sfoglia il libro dei ricordi e parla della sua avventura milanese.
Andrés Guglielminpietro, come va? Segui ancora il calcio italiano?
“Molto bene, sono in Argentina dove insieme a Nelson Vivas, col quale collaboro, ho in progetto di allenare. Nel frattempo ho modo di guardare le partite del calcio europeo, soprattutto calcio spagnolo ma anche calcio italiano. E ovviamente ho visto Milan-Barcellona”.
Ti aspettavi questo colpaccio dei rossoneri contro la squadra più forte al mondo?
“La differenza la fa che le squadre italiane sono molto più organizzate a livello difensivo e le spagnole fanno sempre molta fatica. Il Milan ha adottato una strategia molto intelligente a giocare contro il barcellona e per questo ha ottenuto il risultato. Il calcio spagnolo è tanto diverso e dico che Messi e Ronaldo mai e poi mai segnerebbero 80 reti in una stagione se giocassero nel campionato italiano. In A non si scherza, ci sono tante squadre. In Spagna dopo Real e Barcellona il vuoto”.
Come sarà a sfida di ritorno?
“Sarà molto dura per il Milan. Deve anzitutto pensare a fare un gol. Solo allora per il Barcellona sarà davvero complicata la situazione. In ogni caso i rossoneri sono in una grande posizione”.
Domenica c’è il derby. Da doppio ex sei più milanista o interista?
“Ho una grandissima relazione sia col Milan che con l’Inter. Quando vengo in Italia ad esempio sono sempre a casa di Zanetti, c’è una bella amicizia tra le nostre famiglie. Col Milan c’è un contatto permanente, parlo con Braida e lui è stato recentemente qui in Argentina. Devo dire che in Italia mi sono sentito benissimo e mi hanno rispettato anche all’Inter, nonostante i trascorsi rossoneri. Così come al Milan, nonostante fossi diventato nerazzurro, ricorderò sempre le parole di Galliani, che mi disse: questa sarà sempre la tua casa. Perciò al di là del fatto che al Milan ho vinto e all’Inter no quello che ti rimane sono i rapporti umani e io sono molto grato a entrambe le società”.
Qual è il derby che ricordi con più piacere?
“Quello che vincemmo 2-1, con gol di Weah all’ultimo minuto. Poi anche il 6-0, ma lì giocai pochissimo. Peccato non aver mai segnato in un derby, ma d’altronde non è che segnassi molto”.
Pochi gol, ma importanti, come nell’anno dello scudetto
“Mi fa piacere essere ricordato per le reti nell’anno in cui abbiamo vinto il campionato e ricordo anche i diversi assist fatti a Bierhoff”.
Che ricordi hai della tua avventura al Milan?
“Il primo anno fu uno dei più belli della mia carriera. Ho giocato tutto il ritorno del campionato e fu un anno molto importante per la mia vita. Non è facile cambiare città, paese, tutto. È stata una grande crescita a livello umano, ho imparato tantissimo e ho fatto tesoro di quanto imparato”.
Non può mancare l’ultima domanda: come finirà il derby?
“In questo momento il Milan è davanti. L’Inter soffre l’assenza di Milito mentre i rossoneri sono reduci da una grande vittoria”.
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