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Guida: “Tolleranza zero con le proteste. Errori? Sempre in buona fede”

Matteo Pifferi Redattore 
"D’ora in avanti potremo dare spiegazioni solo al capitano e tutti gli altri devono evitare di protestare, altrimenti scatterà il giallo", dice Guida

Intervistato dal Corriere dello Sport, l'arbitro Marco Guida ha raccontato le sensazioni a poco più di una settimana dal via della Serie A:

«Che ambiente ho ritrovato? Sempre positivo. È il mio sedicesimo raduno con la Can, comincio a percepire quel senso di responsabilità che mi dice “trasmetti ai giovani qualcosa di quello che hai ricevuto tu”.».

Tra pochi giorni tornerete a essere nel bersaglio.

«Siamo umani anche noi».

Non rischia di essere un alibi?

«I calciatori sbagliano rigori decisivi, gli allenatori i cambi. Se sbagliamo, lo facciamo sempre in buona fede».

Quando si sbaglia con il Var però fa più rumore.

«È vero, ma il Var mi ha salvato da tante notti insonni».

Sia sincero, quando c’è un collega più esperto al monitor chi sta in campo ne risente?

«Un falso mito: la decisione finale spetta sempre all’arbitro. Il Var ti manda a vedere un episodio che puoi avere valutato male. Stop».

Non vi penalizzano nei punteggi se andate al Var?

«Se è una cosa facile da vedere sul campo sì, se è una scelta difficile no. Ma questo non deve mai condizionarci, in nessun caso».


Cosa passa nella testa di un arbitro quando viene sospeso?

«Nel mio caso vado alla ricerca dei perché degli errori e ci ragiono su. Non la vedo come una punizione».

È stato nominato rappresentante degli arbitri in attività, senza più Orsato è anche il nostro primo in Europa.

«Spero di essere un tramite per far arrivare al comitato nazionale le esigenze della base e non quello che la domenica chiama gli arbitri perché picchiati sui campi di provincia. Non ne possiamo più».

I dati sono allarmanti: nel 2023-24 ci sono stati più di 500 episodi di violenza.

«Quando toccano uno di noi toccano tutti. Questa cosa deve finire e serve il contributo anche della Serie A» .

In che modo?

«Smettendola con le proteste. D’ora in avanti potremo dare spiegazioni solo al capitano e tutti gli altri devono evitare di protestare, altrimenti scatterà il giallo. Di capannelli, di mobbing e di pressioni inutili non ne vogliamo più. Tolleranza zero».

Il rapporto con gli allenatori com’è? L’anno scorso molti contestavano prima ancora delle partite.

«In generale buono, purtroppo tutto questo fa parte di un retaggio culturale sbagliato».

Cosa cambierà sui rigori e sui falli di mano?

«Il fallo di mano sarà espulsione quando c’è la volontà di evitare chiaramente una rete. Per l’entrata in area sul rigore, se un attaccante dovesse invadere e segnare sarebbe punizione indiretta, se dovesse entrare un difensore che evita una chiara occasione si ripeterebbe il rigore».