ultimora

Guidolin: “Inter con Correa al pari della Juve. Lukaku? Mi ricorda Toni”

Matteo Pifferi

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Francesco Guidolin ha parlato di Inter e Milan che hanno esordito entrambe con una vittoria

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Francesco Guidolin ha parlato di Inter e Milan che hanno esordito entrambe con una vittoria.

L’Inter però ha soffiato ai rossoneri per così dire il numero dieci Calhanoglu. Una scelta positiva?

«Calhanoglu è un buon giocatore, sa fare tante cose, anche la mezzala e l’esterno alto. L’Inter ha trovato un elemento versatile ed è partita bene, con un sistema di gioco conosciuto. Simone Inzaghi ha il lavoro di Conte alle spalle e su quella base potrà innestare le sue idee e sviluppare i suoi progetti».

Più dura senza Lukaku o senza Donnarumma?

«Non si può dire che cedendo Lukaku l’Inter non abbia perso nulla, perché Lukaku è straordinariamente affidabile. Mi ricorda Luca Toni, per prolificità e non soltanto. Lukaku sa fare gol, sa far salire la squadra, è un trascinatore... Però Dzeko è un giocatore di grande qualità, con Lautaro e Sanchez l’Inter conserva un reparto d’attacco temibile e se prende Correa può ritrovarsi alla pari con la Juve, che come qualità dei singoli finora ha qualcosa in più».

Maignan saprà reggere l’eredità di Gigio?

«Le prime impressioni sono molto buone, e se le premesse sono queste direi che la porta rossonera è in buone mani, e anche buoni piedi, visto come sa usarli il francese. Maignan ha grande personalità, come tutto il Milan del resto. Basti pensare a come la squadra ha portato a casa i tre punti contro la Sampdoria, che non demeritava. Il Milan ha spirito».

Giroud le piace?

«Mi è sempre piaciuto. Giocatore bello da vedere, elegante. Ha qualità tecniche e quando si ambienterà nel campionato italiano potrà fare grandi cose. E’ un uomo esperto e un centravanti di alto livello».

Da quando è arrivato resta l’interrogativo nell’aria: potrà giocare con Ibrahimovic?

«Non ho mai apprezzato l’idea del doppio centravanti, ma qui parliamo di due centravanti atipici, particolari. In ogni caso la stagione è lunga e ci sarà bisogno di un reparto d’attacco anche numericamente attrezzato. Non credo che sarà un problema far giocare tutti e Giroud non è soltanto il vice Ibra. Pioli è un tecnico esperto, che sa portare novità senza creare stravolgimenti. Saprà come fare».

Pioli e Inzaghi si somigliano?

«In un certo senso sì. Pioli ha qualche anno di più, però la radice è la stessa: sono allenatori moderni, che hanno una buona dose di saggezza e pragmatismo, il che non guasta».

Quanto è importante per il calcio italiano che Milano sia ripartita negli ultimi tempi?

«Tutto il nostro calcio è ripartito e non penso soltanto al grande risultato degli Europei. Penso alle partite di campionato che si chiudono con tanti gol, con squadre aperte, divertimento per il pubblico che finalmente può tornare e per gli osservatori, insomma per tutti quelli che amano il calcio. Speriamo che sia un bel campionato, i segnali ci sono».

Ma la Juve, nonostante la falsa partenza, è ancora in pole position?

«Ha qualcosa in più sul piano della qualità individuale, ma l’Inter è lì, ha mantenuto l’assetto ed è competitiva. Il Milan può contare sulla freschezza del gruppo e ci sono altre squadre che possono lottare e non staranno a guardare».