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Marocco, ct di Hakimi è una furia: “Alle convocazioni rispondono pure gli infortunati”

Eva A. Provenzano

Non si placa la polemica tra i commissari tecnici e i club sui giocatori che non possono raggiungere il ritiro della Nazionale

Non c'è solo la questione Hakimi. Il ct del Marocco è alle prese con la decisione dell'ATSdi Milano che impedisce, almeno fino a lunedì ai giocatori Nazionali di lasciare la città. Resteranno fino ad allora in isolamento fiduciario. È attesa per i prossimi giorni una nuova comunicazione ufficiale per capire come l'Inter dovrà gestire la questione delle convocazioni.

Il timore, quando è stata rinviata la gara col Sassuolo, era il diffondersi di un focolaio e la possibile diffusione a macchia d'olio del virus, specie se i giocatori nerazzurri dovessero essere incappati nella variante inglese del coronavirus. Sembra siano stati effettuati studi anche sui tamponi dei calciatori positivi per capire di che tipo di infezione si tratti.

Il CT del Marocco, Vahid Halilhodžić, avrebbe voluto Hakimi e lo ha convocato. Ma non è l'unico giocatore che, salvo altre valutazioni dell'ATS , non potrà lasciare la città nella quale vive. Il Rennes, non avendo avuto riscontri dalle autorità francesi sulla partenza dei suoi giocatori per altre destinazioni, ha deciso di non farli partire. Mancherebbe al CT quindi anche il difensore della squadra francese Nayef Aguerd. Una decisione che pare sia stata sostenuta dalla FIFA. E che ha scandalizzato il commissario tecnico.

Le parole del CT

Lo ha detto a chiare lettere: «Non capisco questa decisione della FIFA. È sempre un evento per un giocatore venire a giocare in Africa e lo priviamo di questo. È ingiusto, antisportivo e persino discriminatorio, perché non è la volontà di tutti i giocatori non venire in Nazionale. È stato toccato un principio essenziale del rapporto tra un club e una squadra nazionale. Normalmente deve rispondere alla convocazione anche un giocatore infortunato e poi decidiamo se trattenerli o meno. Tutti i giocatori devono rispondere alla chiamata. È il mio principio!». Che si scontra evidentemente con le nuove logiche legate ad una pandemia mondiale. Il Marocco sarà chiamato a giocare contro la Mauritania il 26 marzo e poi con il Burundi il 28 marzo.

(Fonte: hespress.com)