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"L’Inter pende a destra. Lì spesso mette in moto le sue gambe motrici Lukaku, ma soprattutto sul versante destro del campo i nerazzurri costruiscono le loro fortune con l’asse Skriniar-Barella-Hakimi. L’Inter costruisce a destra con i triangoli nel giro palla fra Skriniar, Brozovic e Barella, passa poi da sinistra dove agiscono i piedi buoni di Bastoni ed Eriksen, ma spesso finalizza ancora a destra, dove arrivano gli inserimenti letali di Hakimi". Apre così l'articolo di Tuttosport in merito all'analisi tattica sull'Inter. All'andata, i nerazzurri patirono le assenze di Bastoni e Skriniar e il Milan fu letale in contropiede con Leao per il momentaneo 2-0.
"Una delle chiavi della partita sarà senza dubbio ciò che accadrà nella zona dove agiranno Barella e Hakimi che dovranno vedersela con Kessie e Theo Hernandez, i due giocatori più importanti della squadra di Pioli dopo Ibrahimovic e Donnarumma. Due giocatori, quelli rossoneri, da cui dipende molto del gioco del Milan. Ma lì l’Inter ha due dei suoi migliori", spiega Tuttosport che esalta Barella, autore di un evidente salto di qualità nel corso dell'ultimo anno: "Barella oggi è probabilmente il miglior centrocampista della Serie A, con un valore schizzato dai 45 milioni d’acquisto a quasi 80, ha segnato 3 gol e servito 10 assist. Nicolò è cresciuto in tutto, anche nell’irruenza, diminuita: in 22 giornate - non ne ha saltata una - ha preso 4 ammonizioni e gioca da diffidato da quattro partite; un campionato fa, allo stesso punto punto del torneo, aveva giocato 17 gare, aveva incassato 7 gialli ed era già stato fermato un turno dal giudice sportivo", prosegue il quotidiano.
Tuttosport, però, esalta e sottolinea la crescita di Hakimi che, dopo un inevitabile periodo di adattamento alle idee di Conte, è diventato una freccia fondamentale nell'arco nerazzurro. "CCon 50 metri davanti, Hakimi, capace di toccare i 35 km/h in questo campionato (con l’Atalanta), si è dimostrato devastante (a inizio campionato, con l'Inter col baricentro alto, era in difficoltà ad azionarsi). Al suo primo campionato di Serie A, Hakimi ha già segnato 6 reti e servito 4 assist. Con la Champions al bottino si aggiunge un assist che porta così il marocchino ad aver preso parte a 11 reti, quante Theo Hernandez, autore di 5 gol e 6 assist. L’Inter pende a destra, ma se la manovra si sviluppa a sinistra, c’è più spazio per lasciare Hakimi in isolamento, come il Michael Jordan dei bei tempi, quando i Chicago Bulls allargavano gli altri quattro giocatori sul perimetro del campo per lasciare a MJ palla e canestro. E così facendo, Hakimi sarebbe un pericolo costante per Theo che andrà frenato, grazie anche a Skriniar che dovrà però principalmente tenere un occhio su Rebic", la chiosa di Tuttosport.
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