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Handanovic, rendimento da top. Il rinnovo fino al 2021 è pronto: guadagnerà oltre 3 milioni

Andrea Della Sala

Il portiere sta facendo la differenza con le sue parate e si legherà ancora a lungo all'Inter

Non solo Spalletti, Icardi e Perisic sono i simboli di questa stagione dell'Inter, c'è anche Samir Handanovic. Nessuno si sarebbe mai immaginato l'Inter ai piani alti in questo punto della stagione e anche le parate dello sloveno hanno fatto la differenza in parecchie partite. Così, dopo Eder, toccherà ad Handanovic firmare il rinnovo del contratto fino al 2021; pochi giorni e arriverà la fumata bianca già da tempo nell'aria. Sarà il modo per suggellare un legame che è diventato molto forte con il passare del tempo (il portiere è arrivato a Milano nell'estate 2012 e ha 220 presenze con l'Inter, 195 in Serie A), ma anche per riconoscere all’estremo difensore sloveno l’ottimo lavoro svolto in questi anni e, in particolare, in questo inizio di stagione.

Handanovic non sarà equiparato ai top player della squadra (Icardi guadagna 4,85 milioni, Perisic 4,6), ma sfonderà il tetto dei 3 milioni e compresi i diritti d’immagine (ma senza bonus) arriverà a 3,2. Tanti soldi per il numero 1 di Lubiana, che a luglio di primavere ne compirà 34, ma che per ora non avverte il passare del tempo. Da un annetto ha preso come agente Fali Ramadani, però la trattativa per il suo nuovo accordo l'ha curata lui in prima persona.

Meticoloso e perfezionista in campo, ma anche fuori. Sotto la gestione di Spalletti, complice anche il brillante lavoro che da anni svolge con il fidato preparatore Adriano Bonaiuti (era stato nello staff di Lucio a Udine), Samir è ulteriormente migliorato e, pur avendo accusato una flessione di rendimento qualche settimana fa (errori in occasione dei due gol della Sampdoria, male anche nell'azione del rigore “regalato” all’Hellas in trasferta), in tante occasioni è stato decisivo. La parata su Pavoletti a Cagliari è stato un autentico miracolo, un intervento che ha pesato più di un gol perché arrivato sullo 0-0, con l’inerzia del match tutta da indirizzare. Handanovic, però, era stato fondamentale anche contro l’Atalanta dicendo di no ad Hateboer e Petagna; aveva murato Callejon e Mertens (due volte) nello 0-0 al San Paolo; aveva fatto una prodezza (sullo 0-0) sul colpo di testa di Rohden a Crotone e nel derby, sull'1-1, aveva respinto alla grande Bonaventura rimandando la gioia del suo gol.

(Corriere dello Sport)