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Inter-Milan sarà anche la sfida tra i due portieri Handanovic e Donnarumma. Il nerazzurro, dopo la doppietta di Falcinelli, ha subito due reti in più del rossonero e il derby può e deve servire a rimettere a posto anche questi conti. Lo sloveno insegue ancora la Champions in nerazzurro. Malgrado sia convinto che con Suning ci sono tutti gli ingredienti per svoltare, dovrà attendere come minimo un’altra stagione. Pioli ha dato la giusta quadratura ma il punto nelle ultime tre gare ha addirittura messo a rischio l’ingresso in Europa dalla porta di servizio. I recenti stenti nerazzurri sono evidenti soprattutto nei gol incassati. Sono undici nelle ultime sei partite, di cui due in ciascuna delle ultime tre. E Handanovic non ha certo colpe. Anzi, l’ultima volta che l’Inter ha chiuso a porta inviolata è stato grazie a un intervento clamoroso dello sloveno su Torosidis, nel finale col Bologna.
A differenza della scorsa stagione, quando nel girone d’andata fu tra i segreti del primato interista, quest’anno Handanovic sta parando con grande regolarità (6,38 la media voto), senza papere ma nemmeno miracoli. A prescindere dalla copertura garantita dai compagni. Anche la statistica sui rigori ha del clamoroso, visto il soggetto. E’ il mago del dischetto, avendone parati il 37,2% in carriera (35 su 94) e il 32,3% in A (22 su 68), ma in questo campionato (ci è riuscito solo con Tadic, in Coppa) non ha neutralizzato nessuno dei 4 penalty fischiati contro l’Inter. Tra parate ed errori del rigorista, Donnarumma invece ne ha subiti solo 4 su otto. Un’altra statistica che Handanovic non vede l’ora di sistemare. Come quella dei gol presi negli ultimi due derby (5) sugli 8 totali in 9 stracittadine. Bilancio: 3 vittorie (sempre per 1-0), 2 sconfitte e 4 pareggi.
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