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In effetti Mario Hermoso ci è finito poi eccome nelle giovanili del Real Madrid. Dal Polideportivo de la Escuela de la Conce, il difensore è approdato a 11 anni nella cantera dei Blancos. Un parentesi nel 2015 al Real Valladolid, poi di nuovo Real Madrid, come capitano della seconda squadra, il Castilla (allenato da un ex interista, Santiago Solari), senza però convincere del tutto il club, che infatti nel 2016 lo cede a titolo definitivo all’Espanyol. Le due stagioni a Barcellona sono quelle che consacrano Mario Hermoso, prima come centrale di prospettiva sotto la guida di Quique Sánchez Flores, poi come polivalente utilizzabile anche da esterno sulla sinistra, nella stagione in cui Rubi guida il club fino al settimo posto in Liga. Le prestazioni di Hermoso fanno breccia anche in Luis Enrique, che lo convoca in Nazionale, considerandolo uno dei migliori prospetti. Poi arriva l’Atletico Madrid che se lo compra nel luglio del 2019 per 25 milioni più 4 di bonus.
Sulla carta, un salto di carriera importante, se non fosse che per i tifosi dell’Atleti Hermoso è ancora il giocatore cresciuto al Real che nei derby vestiva la maglia degli arci rivali - non esattamente un dettaglio per i colchoneros. Simeone nella prima stagione fatica a dargli spazio e nell’estate 2020 Hermoso sembra a un passo dal passaggio alla Real Sociedad, anche per non perdere il treno della Nazionale. Nella stagione successiva, però, diventa una presenza costante nell’Atletico, utilizzato a seconda della necessità come centrale o come esterno di sinistra. Sempre all’ombra di qualcuno, però, cosa che lo fa riflettere sull’opportunità, a fine 2023, di proseguire o meno la sua avventura rojblanca.
Dopo 171 presenze e 10 gol, alla fine le strade di Hermoso e dell’Atleti si sono separate. Da quando non ha rinnovato il contratto, in Spagna lo considerano come uno dei pezzi più pregiati sul mercato a parametro zero. Giocatore che fuori dal campo definiscono sensibile, calmo, tranquillo, abituato a frequentare ancora oggi gli amici di tutta la vita, che ancora abitano a La Concepción”, si legge.
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