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Hernanes: “Crisi Brasile? E’ cultura, il brasiliano non è umile. Cresce così, io dicevo…”

La Selecao brasiliana vive un momento di grande crisi, ormai da alcuni anni. Hernanes, ex Inter ora alla Juve, ha spiegato quali sono . a suo dire - le ragioni di queste difficoltà

Dario Di Noi

L’ennesimo tracollo della Selecao brasiliana, eliminata dalla Copa America già ai gironi, sta facendo discutere moltissimo in patria. Ormai sono anni che la crisi colpisce la selezione verdeoro, e il Mondiale perso in casa - con quello storico 7-1 rifilato dalla Germania - resta una ferita aperta. Il CT Dunga è stato ufficialmente sollevato dal suo incarico, ma non basterà questo a risolvere i problemi della Selecao.

Per un ex interista come Hernanes il problema è un altro. L’attuale centrocampista della Juve, che quel 7-1 lo ha vissuto dal vivo con quella spedizione, ha parlato in questi termini della crisi del Brasile: "È una questione di cultura. Il giocatore brasiliano non è pronto per essere umile e per comprendere il momento in cui sta vivendo la Selecao. O a dire: “Oggi tiro fuori la corsa, gli artigli”. In Cile, ad esempio, o in Paraguay, i ragazzi sono abituati a vivere solo di corsa, dando calci. In questo Brasile non c’è questa cultura, e non c’è nemmeno un fenomeno che sia un punto di riferimento e che cambi le sorti della squadra. Il brasiliano non sa leggere il gioco e non sa capire quando deve giocare con tanta corsa. Oggi non c’è tecnica, non c’è qualcuno che rompa gli equilibri, non c’è un leader e non c’è voglia. Ma non è questione di mancanza di volontà. C’è che il giocatore brasiliano pensa prima ad altro, a dribblare. Quando sono arrivato in Italia, su un calcio d’angolo degli avversari il 10 doveva andare in area, a difendere. Io dicevo: “Ma no, lasciatene 2 o 3 in attacco”. Perché io pensavo a fare gol. Invece mi hanno risposto: “No, prima dobbiamo pensare a non prenderlo il gol. Se non prendiamo gol, è già un buon punto di partenza”. Il problema è che il giocatore brasiliano non ha questa mentalità, pensa solo all’attacco e al dribbling, pensa solo alla parte finale. Non pensa né alle fase di costruzione né alla difesa".

(sportv.globo)