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L’ennesimo tracollo della Selecao brasiliana, eliminata dalla Copa America già ai gironi, sta facendo discutere moltissimo in patria. Ormai sono anni che la crisi colpisce la selezione verdeoro, e il Mondiale perso in casa - con quello storico 7-1 rifilato dalla Germania - resta una ferita aperta. Il CT Dunga è stato ufficialmente sollevato dal suo incarico, ma non basterà questo a risolvere i problemi della Selecao.
Per un ex interista come Hernanes il problema è un altro. L’attuale centrocampista della Juve, che quel 7-1 lo ha vissuto dal vivo con quella spedizione, ha parlato in questi termini della crisi del Brasile: "È una questione di cultura. Il giocatore brasiliano non è pronto per essere umile e per comprendere il momento in cui sta vivendo la Selecao. O a dire: “Oggi tiro fuori la corsa, gli artigli”. In Cile, ad esempio, o in Paraguay, i ragazzi sono abituati a vivere solo di corsa, dando calci. In questo Brasile non c’è questa cultura, e non c’è nemmeno un fenomeno che sia un punto di riferimento e che cambi le sorti della squadra. Il brasiliano non sa leggere il gioco e non sa capire quando deve giocare con tanta corsa. Oggi non c’è tecnica, non c’è qualcuno che rompa gli equilibri, non c’è un leader e non c’è voglia. Ma non è questione di mancanza di volontà. C’è che il giocatore brasiliano pensa prima ad altro, a dribblare. Quando sono arrivato in Italia, su un calcio d’angolo degli avversari il 10 doveva andare in area, a difendere. Io dicevo: “Ma no, lasciatene 2 o 3 in attacco”. Perché io pensavo a fare gol. Invece mi hanno risposto: “No, prima dobbiamo pensare a non prenderlo il gol. Se non prendiamo gol, è già un buon punto di partenza”. Il problema è che il giocatore brasiliano non ha questa mentalità, pensa solo all’attacco e al dribbling, pensa solo alla parte finale. Non pensa né alle fase di costruzione né alla difesa".
(sportv.globo)
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