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Da Herrera e Mazzola, fino a Sivori e Del Piero: Inter-Juve, scatti d’autore per lo scudetto

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Dal 1909, primo derby d'Italia, fino alla storia più recente. La Gazzetta dello Sport ripercorre la storia di Inter-Juve
Gianni Pampinella Redattore 

Dal 1909, primo derby d'Italia, fino alla storia più recente. Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Fabio Licari ripercorre attraverso degli scatti alcuni momenti decisivi che il duello Inter-Juve ha regalato in tutti questi anni. "La prima volta non si scorda mai. È il 14 novembre 1909, si gioca l’inedita Juve-Inter. Seconda di campionato, campo di Corso Sebastopoli a Torino, finisce 2-0 per i bianconeri. L’Inter aveva un punto in classifica, la Juve zero: la doppietta di Ernesto Borel scandisce il primo sorpasso in campionato. Ma sarà l’Inter a vincere lo scudetto".

"Il campionato 1953-54 sembra una sfida a tre: Juve, Inter e Fiorentina. Alla vigilia della 27a giornata, i bianconeri e i viola hanno 39 punti, i nerazzurri inseguono a 38 ma sono reduci dai due scudetti dell’era Foni. Sono i favoriti. Il 4 aprile a San Siro tutti si aspettano grande equilibrio, invece è una batosta: 6-0, due gol di Skoglund, due di Brighenti, escono a testa bassa Boniperti e John Hansen. Il “set” è decisivo per il sorpasso e per la classifica finale: Inter 51-Juve 50".


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"A fine partita Sandrino Mazzola, studente di ragioneria, va a salutare Boniperti che è molto affettuoso con lui: «Ho giocato tante volte contro tuo papà, se gli assomigli un po’ sarai un campione». Mazzola debutta con gol, Boniperti si ritira, ma quel giorno, 10 giugno 1961, entra nella storia più che altro perché finisce 9-1. Sivori infierisce con 6 gol. La Juve contro l’Inter dei ragazzini, schierati da Moratti per protesta con la decisione dei giudici sportivi. Cos’è successo? Il 16 aprile Juve-Inter non si può giocare per l’invasione di campo dei tifosi senza biglietto. I bianconeri sono 4 punti avanti, i nerazzurri contano di accorciare. I giudici danno lo 0-2 a tavolino, ma la Corte d’appello ribalta la sentenza e ordina la ripetizione. Quando si gioca, due mesi dopo, la Juve è già campione. Le due squadre non si erano mai amate, da qui è anche peggio".

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"Due anni dopo, 28 aprile 1963, nessun rinvio: si gioca, sempre a Torino. Nerazzurri avanti in classifica di 4 punti, Juve che insegue ma non riesce ad acchiappare i fuggitivi. Segna Mazzola, finisce 0-1 ed è virtualmente scudetto, il primo di Moratti. In campo Facchetti, Jair, Picchi, Suarez. In panchina Herrera. Ancora l’Inter di Herrera ha la meglio sulla Juventus: uno 0-2 firmato Suarez e Gori il 16 maggio 1965 a Torino. Ma non sono i bianconeri i veri rivali. Il testa a testa è con i cugini del Milan. Il successo significa sorpasso a tre giornate dalla fine e scudetto.

"Al confronto il 9-1 impallidisce. Juve-Inter 1-0, stagione 1997-98, entra nella storia del calcio italiano come uno dei momenti più bui. Prima della sfida al Delle Alpi, il 20 aprile, Juve 66-Inter 65. Tutto è possibile a quattro turni dalla fine. Sono gli anni di calciopoli e dei veleni. Juve in vantaggio con Del Piero. Nella ripresa scontro in area bianconera tra Iuliano e Ronaldo. Rigore? Sfondamento? L’arbitro Ceccarini fa giocare e, sul ribaltamento dell’azione, West atterra Del Piero nei sedici metri nerazzurri. Qui non ci sono dubbi. Rigore ma Pagliuca para. Resta l’1-0, lo scudetto non sfugge a Lippi. Simoni si fa espellere, da ventisei anni non si parla d’altro".

(Gazzetta dello Sport)

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