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I conti non tornano: l’Inter costruisce molto ma non crea occasioni. I nerazzurri…

Riccardo Fusato

Celebrata come la squadra che crea più occasioni dalle fasce, l’Inter è caduta nel difetto di ricorrere soltanto alle fasce

Celebrata come la squadra che crea più occasioni dalle fasce, l’Inter è caduta nel difetto di ricorrere soltanto alle fasce. Stavolta, più di molte altre, i nerazzurri avevano pianificato (giustamente) l’assalto sugli esterni, sfruttando il rombo della Sampdoria che garantisce protezione centrale ma che costringe a rincorse spesso difficoltose per raddoppiare sulle bande. Candreva e Perisic, così, sono rimasti sempre molto larghi per sfruttare l’uno contro uno e proporre cross. Il progetto era condivisibile perché l’Inter riusciva comunque a occupare l’area con tanti uomini: Icardi ovviamente, l’altra ala che arrivava al centro, la presenza di Banega e soprattutto l’inserimento di Gagliardini, sempre presente nei sedici metri avversari. Così si sono registrati la doppia occasione precoce per Banega e Candreva, dopo che Perisic aveva preso il fondo, un avvitamento di testa di Icardi appena a lato, il gol di D’Ambrosio. I conti però non tornano. Perché è vero che l’Inter crea tanto dalle fasce, ma dalla produzione industriale di cross i nerazzurri riescono a distillare pochissime gocce realizzative. Ieri 46 cross e soltanto 8 andati a buon fine, il dato complessivo di campionato parla di 986 cross per 15 gol: tanti sì, ma ricavo misero in percentuale. Per intenderci, l’Inter segna una rete ogni 65 cross. Sessantacinque. L’Inter va molto al cross, ma ne sbaglia troppi. E ripensando a un paio di filtranti in verticale per Icardi, fermato due volte per fuorigioco millimetrici (e uno forse neanche c’era), ci si chiede perché l’Inter non abbia cercato di più l’imbucata centrale.

(Gazzetta dello Sport)