Juan Sebastian Veron, nel 2001, si trasferiva dalla Lazio al Manchester United per la bellezza di 28,1 milioni di sterline. In un'intervista a United Review l'ex nerazzurro rivela di avere rimpianti per aver lasciato l'Old Trafford troppo in fretta. L'argentino ha giocato con la maglia dello United due stagioni e vinto il titolo della Premier nel 2003. L'argentino ha anche ammesso di aver faticato a giocare con troppi moduli che cambiavano: "A volte ho giocato con [Paul] Scholes e [Roy] Keane, a volte in un 4-4-2 con Dwight Yorke e Andy Cole. Il sistema variava, ma sarei dovuto rimanere allo United e non andarmene."
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I rimpianti di Veron: “United? Sarei dovuto rimanere. In Italia felice, ma Ferguson…”
Juan Sebastian Veron, nel 2001, si trasferiva dalla Lazio al Manchester United per la bellezza di 28,1 milioni di sterline. In un’intervista a United Review l’ex nerazzurro rivela di avere rimpianti per aver lasciato l’Old...
Non è stato semplice trasferirsi dall'Italia in Inghilterra. Veron racconta come per lui e la sua famiglia il cambiamento fosse stato scioccante, ma aggiunge anche che il popolo di Manchester e il club lo avevano aiutato moltissimo. Soprattutto Ferguson, che tentava di parlare in spagnolo: "È stato un grande cambiamento culturale per noi. Ero stato felice di vivere in Italia, ma la gente di Manchester ci ha aiutato. La cosa migliore era la gente, nel club, in strada. Abbiamo vissuto a Hale. Era tranquillo, c'era un piccolo bosco vicino. Roy Keane viveva vicino a me."
Lo spogliatoio dello United - "C'erano persone nello spogliatoio che parlavano italiano e spagnolo. Mikael Silvestre parlava italiano, Laurent Blanc parlava troppo. Quinton Fortune parlava spagnolo e anche Diego Forlan. Il mister cercava di parlare in spagnolo, le persone a Carrington avevano sempre una parola per me in spagnolo." Veron ora è presidente dell'Estudiantes ed è orgoglioso di essere lì: "Sono orgoglioso. È la mia città, la mia gente. Io sono dell'Estudiantes, non posso trasferirmi in un altro club. Non si può paragonare il gioco, ma qui mi diverto. E a Manchester mi sono divertito."
(United Review)
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