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Ibra a Guardiola : “Sono come Messi”. Cosi’ iniziarono gli screzi tra i due

Erano passate poche settimane dal suo arrivo al Camp Nou e già pretendeva di essere trattato come Leo Messi. Così il Mundo Deportivo torna sui primi, difficili passi in ‘blaugranà di Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante svedese si...

Alessandro De Felice

Erano passate poche settimane dal suo arrivo al Camp Nou e già pretendeva di essere trattato come Leo Messi. Così il Mundo Deportivo torna sui primi, difficili passi in 'blaugranà di Zlatan Ibrahimovic. L'attaccante svedese si appresta a tornare in Italia dopo che il Milan, ieri sera, è riuscito a raggiungere l'accordo con il Barcellona. La parentesi catalana di Ibra si chiude dopo un anno da dimenticare. Tutta colpa, secondo l'attaccante svedese, del «filosofo» Pep Guardiola, un tecnico con il quale non c'è stato feeling fin dall'inizio della sua avventura in terra catalana. Diversa, però, la lettura degli eventi data dal Mundo. Tutto, scrive il quotidiano, è iniziato da una frase che sarebbe stata pronunciata da Ibrahimovic poche settimane dopo il suo arrivo: «Trattami come Messi, io sono un 'crack' esattamente come lui», avrebbe detto il giocatore al tecnico. Altri episodi dopo questo, nella primavera di quest'anno, hanno poi portato alla definitiva rottura con Guardiola. Ma quella frase sarebbe stata come una «premonizione» dei problemi futuri. Ibra, scrive il Mundo, «non ha afferrato la gerarchia dello spogliatoio o il suo ruolo nella squadra».

Lo svedese era stato preso per fare da terminale nel gioco del Barca, per «trasformare il lavoro del team in vittorie con i suoi gol». Gli si chiedeva di «adattarsi al gruppo come un giocatore in più senza pressione», invece lui si sarebbe messo in competizione con Messi, «il leader unico e indiscusso di questa squadra leggendaria», sottolinea il Mundo. Nel corso dei mesi, osserva il quotidiano catalano, «il conto dei gol dello svedese aveva subito una frenata ad un ritmo inversamente proporzionale a quello di Leo». Ibrahimovic «non è mai stato in conflitto con il goleador argentino, che ammira e rispetta, ma per lui era una sorta di sfida personale e pensava di farla franca con i suoi due gol all'Arsenal. Poi -conclude il Mundo- venne un piccolo infortunio e la caduta nell'oblio». Cosa è successo dopo, «Pep dice che lo sanno solo loro due ed Estiarte», il braccio destro dell'allenatore spagnolo che in passato aveva criticato le continue esternazioni di Mino Raiola, agente di Ibra.