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Ibra, ieri per lui un pizzico di paura, oggi è lui l’uomo da fermare…

“Si ferma con l’attenzione dei difensori e con l’aiuto di tutti”, ha suggerito Ranieri. E anche con una mano dal cielo, aggiungerebbe qualcun altro. Zlatan Ibrahimovic, sarà pure banale e scontato ma è anche la verità,...

Eva A. Provenzano

"Si ferma con l'attenzione dei difensori e con l'aiuto di tutti", ha suggerito Ranieri. E anche con una mano dal cielo, aggiungerebbe qualcun altro. Zlatan Ibrahimovic, sarà pure banale e scontato ma è anche la verità, è lui l'uomo da fermare a tutti i costi se si vuole far andare il derby in un certo modo. Gli interisti lo hanno visto dalla loro parte per tre anni, con lui hanno vinto tre scudetti, non possono rinnegarlo, ma da quando è passato sulla sponda rossonera di Milano, quel pizzico di antipatia che l'aveva sempre accompagnato, si è allargato.

NUMERI - La Gazzetta dello Sport in edicola stamane ha messo a confronto lo svedese con le due maglie. Nell'ultimo anno e mezzo con la maglia del Milan ha segnato 38 gol, nello stesso lasso di tempo con l'Inter ne ha fatti 27. 15 gli assist in maglia rossonera, 8 con quella dell'Inter. Allegri lo ha impegnato 60 volte, l'Inter 54 ed è anche stato sostituito meno. Ieri, nella rifinitura svolta a San Siro, l'attaccante milanista ha subito una lieve botta al ginocchio: minuti di paura con l'intervento dello staff medico in campo, ma nulla di grave. Dopo qualche momento si era ripreso il suo posto (e i suoi gol) al centro dell'area.

TANTO E' UGUALE - Provocatore nato, sfacciatamente sicuro del suo grande talento, capopopolo convinto, arriva in nerazzurro nel 2006: Moratti lo compra dalla Juve spedita in B dal caso Calciopoli e al suo primo giorno 'di scuola' dice: "Mi voleva il Milan? Quando ho saputo dell’Inter, non ho avuto dubbi: da piccolo tifavo per questi colori".

VENDETTA - Parole ad effetto che si ripetono nel tempo. Dopo tre anni lascia Milano, va al Barcellona (in cambio di 45 mln più Eto'o), vince la Liga, ma non va d'accordo con Guardiola e torna indietro. Sbarca sull'altra riva: il Milan fa un affare, lo paga 25 mln, a rate. E ai tifosi rossoneri che entusiasti lo ammirano dagli spalti di San Siro assicura: "Qualche tifoso interista mi odierà, ma non m’interessa. Noi primi e loro secondi". Al popolo nerazzurro segna in faccia al primo derby (come aveva fatto Ronaldo), su rigore: "Segnando ho spiegato chi è il più forte agli interisti". Non certo il più amato della storia del calcio.