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Ibra innamorato del PSG: “Parigi meritava una squadra fantastica come è lei. E ora ce l’ha…”

Dario Di Noi

Lunga intervista quella concessa al sito ufficiale del Paris Saint-Germain da Zlatan Ibrahimovic, l’ex attaccante – tra le altre – di Juve, Inter e Milan. Ibra ha parlato innanzitutto della sua vita all’interno del club, del...

Lunga intervista quella concessa al sito ufficiale del Paris Saint-Germain da Zlatan Ibrahimovic, l’ex attaccante - tra le altre - di Juve, Inter e Milan. Ibra ha parlato innanzitutto della sua vita all’interno del club, del rapporto con squadra e compagni e della sua figura di leader all’interno dello spogliatoio parigino. Lo svedese, inoltre, interrogato sulla qualità e sulla competitività del campionato francese, ha smentito e criticato tutti i mal pensanti secondo cui il massimo campionato francese rappresenta effettivamente una competizione troppo facile per il suo Paris Saint-Germain.

Qui di seguito le sue parole, riportate direttamente dal sito della società:

PARIGI - “Qui a Parigi non è cambiato nulla per me: le mie statistiche personali sono migliorate grazie al lavoro e all’impegno di tutti i giorni, io cerco di essere sempre il più professionale possibile, per crescere e raggiungere obiettivi sempre più alti. Personalmente, mi sento risbocciato qui a Parigi. Questi buoni sentimenti li ha anche la squadra, che ha una grande mentalità. L'atmosfera nel club è incredibile, non avevo mai incontrato e sperimentato una cosa simile in uno dei miei precedenti club, forse al Milan, ma non così. Ognuno sta lavorando molto duramente per migliorare il collettivo, e l'entusiasmo cresce ogni giorno, tutti stanno facendo davvero un ottimo lavoro. In poco più di un anno, abbiamo fatto enormi progressi proprio come squadra, molto più rapidamente di quanto immaginassi quando mi sono impegnato con il PSG".

CAVANI - "Ad inizio stagione qualcuno era convinto che io e Cavani non potessimo convivere qui al PSG. Il mio obiettivo è sempre quello di giocare il mio miglior calcio in modo tale che la squadra vinca, e Edi fa lo stesso. Questo non è uno sport individuale, l’io non deve avere la priorità su tutto il resto. Alla fine della mia carriera, conteranno di  più i trofei di squadra che avrò guadagnato, e non le mie statistiche individuali. Dieci anni fa la pensavo in maniera diversa, è vero. Ma pian piano ho cambiato idea sul calcio. Capisco come la dimensione collettiva di questo sport sia davvero fondamentale per far emergere se stessi”.

LIGUE 1 - "Dobbiamo smetterla di dire che il campionato di Francia è troppo facile per il Paris Saint-Germain. Tutte le squadre sono complicate e difficili da affrontare, mettono sempre un sacco di impegno. Fisicamente, la Ligue 1 è un campionato impressionante. In ogni partita, contro ogni squadra, tutta la pressione è su di noi, non sui nostri avversari: loro giocano semplicemente la gara della vita, la partita più importante della stagione. Giocare contro il PSG, contro i campioni in carica, aumenta la loro motivazione, così non giocano al 100, ma al 200 per cento! Perciò niente è mai semplice, anche se facciamo di tutto perché effettivamente possa diventarlo”.

IO, IBRA - “Sono a Parigi per questo, mi impegno per questo, per aiutare il club ad essere quello che voleva diventare. Il PSG è stata prima di tutto una grande sfida sportiva . Dopo di che, il resto è venuto da solo. Quando la rivista GQ mi ha nominato "Uomo dell’anno 2013" ho solo detto che speravo di aver portato uno spirito positivo nel club, ma anche a tutta la città, che si merita di avere una squadra di calcio fantastica, a sua immagine e somiglianza. E oggi ce l’ha..."