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Se la bufera non si placa, a quel punto colui che è finito nell’occhio del ciclone è costretto a difendersi, costretto a lottare per proteggere la sua persona, come sta facendo - in queste ore - Zlatan Ibrahimovic. Il polverone causato dal suo clamoroso sfogo post sconfitta col Bordeaux (“Mai visto in 15 anni un arbitro del genere in questo paese di m…a. Questo paese non si merita il PSG”) non accenna a placarsi e, per questo, dopo le scuse istantanee di ieri sera, oggi ne sono arrivate altre.
“Sono un uomo d'onore, non ho problemi a scusarmi ancora. In quel momento ero arrabbiato, non ce l'avevo con i francesi o la Francia, ma parlavo di calcio” - ha ribadito Ibra. “Innanzitutto, voglio ribadire che il mio sfogo non era rivolto ai francesi, ero arrabbiato in quel momento. Se c'è qualcuno che si è sentito offeso o trattato male, mi scuso sinceramente. Non ho problemi a farlo, sono un uomo d'onore e mi scuso di nuovo. Però penso che i francesi che hanno visto, nonostante il tentativo dei media di distorcere il mio pensiero, siano intelligenti abbastanza per capire la situazione. Sono stato accolto bene qui, sono molto felice a Parigi, rispetto le persone e le persone mi rispettano. Ho passato momenti fantastici dal primo giorno in cui sono venuto qui e continuerò ad averne. Non ho rimpianti e nessuno mi farà cambiare idea. Quindi non interpretate male il mio pensiero, parlavamo di calcio”.
Ora Zlatan rischia addirittura quattro turni di squalifica. Giovedì la commissione disciplinare della LFP si riunirà per esaminare il caso e valutare eventuali sanzioni a suo carico.
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