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Ibra trascina il Psg: “Il pallone d’oro? Non mi serve, so già  che…”

Forte, fiero ed orgoglioso e questo lo distingue da sempre. Era stato appena eliminato dal Portogallo con la sua Svezia e aveva appena detto addio alla qualificazione ai Mondiali brasiliani di giugno 2014 eppure aveva fatto saltare all’aria...

Eva A. Provenzano

Forte, fiero ed orgoglioso e questo lo distingue da sempre. Era stato appena eliminato dal Portogallo con la sua Svezia e aveva appena detto addio alla qualificazione ai Mondiali brasiliani di giugno 2014 eppure aveva fatto saltare all'aria i microfoni dei giornalisti: "Senza di me sarà una noia mortale".

In effetti, forse, un pizzico di ragione ce l'ha. I campioni come Ibra sono una spanna sopra gli altri e lo sanno benissimo. A lui però rimproverano di non essere mai stato in grado di incidere in Europa e forse per questo non gli hanno mai dato il premio più ambito da ogni calciatore professionista: il pallone d'oro. Magari si dispiacerà di questo, ma guai a dimostrarlo, Ibra è sempre Ibra. Nelle sconfitte e nelle vittorie.

Stasera per esempio lui e Cavani hanno fatto vincere il Psg: battuto l'OM per due a uno e il club parigino vede gli ottavi di finale della Champions League. E alla fine della partita, il solito Zlatan la su battuta ai cronisti francesi l'ha lasciata e come sempre ha fatto notizia: "Il Pallone d'oro? Io non ne ho bisogno per sapere di essere il migliore".