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«È il secondo anno in Champions: arrivare in semifinale è un grande step per noi. Cosa manca? Tempo per arrivare dove vogliamo arrivare». Zlatan Ibrahimovic, in un intervista concessa a Stile, inserto de La Gazzetta dello Sport, ha parlato del suo futuro e anche dell'Euroderby, quello che ha portato l'Inter in finale di Champions eliminando il suo Milan.
«Se l'Inter è apparsa superiore? L’Inter è la più forte in Italia, sulla carta. Hanno molta più esperienza e giocatori che erano più pronti del Milan. Che non è una scusa, non ci sono scuse. Perché poi quando metti in campo 11 contro 11, da lì si gioca. E loro hanno fatto meglio di noi», ha detto. E poi si è riferito alla finale contro la squadra di Guardiola: «Amici o nemici? Non posso tifare per nessuno, perché gioco nel Milan e l’Inter è in finale. Ho giocato nel ManUnited, il City è in finale. Spero sia una bella partita».
Su di sé ha aggiunto: «Sto bene, sto bene. Ho lavorato tanto, ho forzato tanto, non solo quest’anno anche l’anno scorso. Ma quando ero k.o., la squadra aveva bisogno. E quando hai fatto una cosa per tutta la vita, quando sai cosa devi fare ma non riesci a farlo, allora… continui, perché non ti dai pace, io non mi do pace. Non ho trovato l’equilibrio. Quando arriva tutto, pam, subito arriva niente. Questo pensiero mi gira nella testa. La mia testa è troppo forte, mi sento Superman ogni volta che rientro, ma devo avere equilibrio. Ho forzato così tanto e non mi è tornato niente sinora. Perché se ti torna un po’ dai ancora di più, sennò dai dai dai, alla fine sei vuoto».
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