Nel corso di una conferenza stampa in pieno stile Zlatan, Ibrahimovic si è presentato come nuovo giocatore dei Los Angeles Galaxy. Come riportato da gianlucadimarzio.com, l'ex attaccante dell'Inter ha toccato vari temi, dichiarando:
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Ibrahimovic: “Io come Benjamin Button, il leone ha fame. Rimpianti? Ho vinto 33 trofei”
Lo svedese si è presentato alla nuova società
"Tutto questo sarebbe dovuto accadere due anni fa prima di arrivare allo United, la mia testa era qui, ma non è stato così: ma finalmente sono qui, il destino me l'ha detto, Los Angeles mi ha chiamato e ho risposto. Ho voglia di giocare e molto esaltato dall'idea di riannusare il profumo del campo dal calcio. Mi sento come Benjamin Button: sono nato vecchio e morirò giovane, sto sempre meglio. So cosa sono in grado di fare: sono qui per vincere, ho portato qui la mia famiglia. Sono pronto a conoscere i miei compagni, l'allenatore: il leone è affamato (...). Sono qui non perché sono Ibrahimovic, ma per portare risultati: voglio fare qualcosa per dare qualcosa. Mi sono allenato anche più duramente, facendo un passo indietro: ho iniziato a vedere le cose da un altro punto di vista, sia che Mourinho mi "vedesse" o meno. Se non vinco vedo tutto come un fallimento, una delusione, faccio tutto per vincere: sono qui per vincere e sono sicuro che ci riuscirò".
In questi giorni si è molto parlato anche di una sua eventuale partecipazione ai Mondiali: "Penso ai Galaxy ora: nessuno ha bisogno di chiamare nessuno, se vogliono sono qui. Qui non devo dimostrare niente: vi ho detto, sono come Benjamin Button. Ero in Premier, il campionato più competitivo al mondo. I miei haters sono diventati miei fan, per questo ho accettato la sfida di andare in Premier, dove non ero mai stato: la gente diceva che non ce l'avrei fatta ad avere successi in Inghilterra a 35 anni".
Ibra ha poi concluso: "Tutto quello che ho fatto in Europa l'ho fatto, ho vinto 33 trofei, ho giocato nei migliori club e con i migliori giocatori: sono fortunato. Ciò che ho fatto era destino succedesse, me lo porto qui".
(Fonte: gianludimarzio.com)
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