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IL MATRIMONIO
—"Sposarmi? L’ho chiesto a Helena, ma mi ha detto di no un paio di anni fa. Le ho detto: ‘Dopo 20 anni meriti di diventare mia sposa’. E lei: ‘Non ho bisogno di sposarti per stare con te’. È forte, molto forte".
GUARDIOLA
—"Penso che sia un grande allenatore, ma poi c’è la persona. Io guardo tutti negli occhi e capisco se c’è un problema. Gli ho detto di essere sincero con me. Nel primo incontro, mi ha detto che i giocatori non arrivavano al campo con la Ferrari, la Porsche o altre macchine di lusso. Non ho usato le mie macchine per 6-8 mesi. Poi gli ho chiesto di poter parlare in maniera tranquilla. Gli ho spiegato che avevo bisogno del mio spazio per fare calcio, cosa che non riuscivo più a fare dopo il cambio di posizione di Messi. Mi ha detto che avrebbe preso in considerazione queste necessità, ma mi ha messo in panchina. Non sono il tipo che va dal mister a chiedere perché, vengo dalla cultura del duro lavoro e tu ottieni in base a come ti alleni e lavori. Poi, seconda partita panchina. Terza partita, panchina. Penso che si sia sentito offeso dalla mia richiesta, che per me è ok. Ma devi essere diretto con me. Quindi sono arrivato al campo con la mia fottuta Ferrari e ho fatto in modo che vedesse la cosa. Il mio motto in quel momento è stato 'Se tu mi fotti, io ti fotto’. Non ha avuto il coraggio di confrontarsi con me, è sempre scappato".
MOU
—"Non ho mai visto arroganza in lui, ma coerenza e fiducia. Ti porta a combattere per lui e tu fai qualsiasi cosa per vincere. Ti motiva a un livello altissimo e come uomo è diretto. È un vincente e dice quello che pensa".
(Gazzetta dello Sport)
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