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Credit: Luca Bottar
Mauro Icardi ha convinto tutti sulle sue doti di bomber e la prova, con tripletta, di domenica sera contro il Milan ne è stata un'altra dimostrazione. Ora il prossimo passo del capitano dell'Inter è di riuscire a vincere qualcosa con la maglia dell’Inter. Proprio così darebbe un senso a tutti i gol che continuerà a segnare. Serena ha segnato 8 reti in meno, ma ha conquistato uno scudetto e una Coppa Uefa. Inbrahimovic, invece, si è fermato a 66, ma li ha conditi con 3 campionati e 2 Supercoppe. Altro esempio, Eto’o. Come Milito, protagonista del Triplete, ma rimasto alla Pinetina solo 2 stagioni, caratterizzate da 53 sigilli. Non c’è tifoso dell’Inter, però, per cui il camerunense non sia un idolo.
La sfortuna di Icardi è proprio questa: essere il centravanti (e il capitano) di un’Inter che nelle ultime 6 stagioni ha avuto come miglior risultato un quarto posto e che nel 2012 ha giocato l’ultima gara in Champions League. Con una squadra finalmente vincente, infatti, Maurito potrebbe davvero diventare simbolo di un’epoca. Intanto, dopo l’etichetta di bestia nera della Juventus, dall’altra sera si è guadagnato anche la patente di incubo del Diavolo. E, a questo punto, c’è da scommettere che presto l’Inter e Wanda si siederanno ad un tavolo per discutere del rinnovo di contratto e pure dell’attuale clausola da 110 milioni.
(Corriere dello Sport)
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