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Icardi e Brozovic danno speranze Champions. Scudetto alla Juve…

Francesco Parrone

Nell’edizione odierna il quotidiano il Giornale analizza la gara tra Inter–Napoli, dove i nerazzurri sono riusciti ad imporsi con una bella prestazione: “Il piede destro di Icardi di un niente più avanti della storta linea...

Nell'edizione odierna il quotidiano il Giornale analizza la gara tra Inter-Napoli, dove i nerazzurri sono riusciti ad imporsi con una bella prestazione: "Il piede destro di Icardi di un niente più avanti della storta linea difensiva del Napoli in occasione del vantaggio, non può creare dubbi su una vittoria senza grinze. Non c’era luce fra Maurito e i difensori di Sarri, stop volante di destro, palla all’incrocio di sinistro. Se qualcuno attendeva Gabbiadini, 8 gol e 3 assist nelle ultime 11 partite, Napoli imbattuto con lui in campo, ha trovato nuovamente il capitano dell’Inter a fare legge, media realizzativa spaventosa, 15 reti su 44 tiri in porta. È uscito con una standing ovation meritatissima, forse l’Inter si è svegliata tardi.

Fra le poche cose uscite dalla conferenza di sabato, Mancini aveva cercato di dare qualche certezza dicendo che finalmente questa Inter iniziava ad essere qualcosa di definito, insomma si stava avvicinando alla squadra che aveva in mente e aveva parlato di punti fermi. Sarà stata colpa del gol di Icardi dopo quattro minuti che ha fatto deragliare tutti i piani, compreso quelli di Sarri, ma l’Inter ha impiegato una buona mezz’ora ad avvicinarsi alla rivelazione di Mancini. Il Napoli, all’inizio più squadra, ha iniziato a scendere verso Handanovic, ha ridotto il campo della metà presentandosi regolarmente dalle parti di Murillo e Miranda, soprattutto Insigne, lavoro pesante per Nagatomo e D’Ambrosio, Medel e Kondogbia a inseguire sempre qualcuno. La squadra ha retto, il problema sorgeva quando doveva ripartire, sempre e solo una soluzione per il portatore di palla, quindi scarico prevedibile, e ancora Hamsik o Jorginho a ripartire.

Mancini non ha trovato soluzioni alternative, Icardi isolato ha corso molto e l’ha vista poco. Però questo possesso Napoli, questo movimento perpetuo dei suoi uomini di centrocampo altro non aveva prodotto che due tiri dalla distanza di Hamsik e Allan, forti ma centrali. L’Inter ha iniziato a giocare a calcio a cinque dall’intervallo, ha improvvisamente alzato il baricentro ed è stata subito più efficace del Napoli, in quei pochi minuti ha spiegato la differenza fra una buona squadra e una squadra che vince, e in qualche modo ha mandato a quel paese tutte le chiacchiere sul bel gioco a tutti i costi. Azioni in velocità, di prima intenzione, spettacolari, efficaci. La progressione di Kondogbia al 40’ è stata esemplare, ha attraversato la metà campo palla al piede seminando senza rispetto, allungo per Jovetic, finta di corpo, difesa del Napoli che si allarga, servizio per Brozovic a destra, palla che attraversa l’area raggiunta in tuffo da Perisic che manca di centimetri la porta. E San Siro viene giù.

Quattro minuti dopo il raddoppio di Brozovic, quasi in fotocopia al primo, Icardi lanciatissimo nella metà campo napoletana su iniziativa di Jovetic, palla a Brozovic solo davanti a Reina scavalcato senza colpe, rete che si gonfia ancora all’incrocio. Il Napoli ha continuato a fare un gran possesso ma ha corso i pericoli maggiori quando un pasticcio fra Reina e Albiol ha consegnato la palla a Icardi che serve Jovetic, pallonetto, Koulibaly salva sulla riga. E il 3-0 non sarebbe stato esagerato".

(Fonte: Claudio De Carli, ilGiornale 17/04/16)